L’arrivo delle grandi portacontainer – quelle fino a 14mila teu – nel bacino portuale di Sampierdarena è sicuramente un buona notizia per il porto di Genova, ma dal primo approdo è emerso un grave problema che non sarebbe stato difficile prevedere: lo sbarco di un numero maggiore di container caricati sui camion ha intasato la viabilità cittadina e autostradale (già critica per i cantieri), provocando la protesta degli autotrasportatori. In prima linea c’è Trasportounito, che si è dichiarata pronta “alle barricate” se l’Autorità di Sistema Portuale non interverrà.
Il 12 ottobre 2021 si svolgerà un incontro tra le associazioni dell’autotrasporto, l’Autorità e i terminalisti per affrontare la questione. Alla vigilia dell’incontro Psa, che gestisce sia il terminal di Pra’ (non soggetto a questo problema) sia il Sech ha dichiarato che in quest’ultimo aumenterà i varchi da tre a quattro e anticiperà l’apertura di un’ora, alle 6.30 (gli autotrasportatori avevano chiesto le 5.30). Inoltre la prossima portacontainer da 14mila teu, prevista per il 22 ottobre, sarà dirottata dal Sech a Pra’.
Sulla questione è intervenuta l’associazione degli spedizionieri Spediporto, che ha offerto all’Asp la disponibilità a garantire l’operatività dei varchi un’ora prima e ha proposto un aumento del periodo di franchigia per i container, così da scaglionare i camion durante la settimana. Oggi i giorni di picco sono il mercoledì, il giovedì e il sabato. Se sarà accolta questa proposta, Spediporto s’impegna a intervenire sui committenti “al fine di favorire una modifica dei piani di carico e trasporto giornaliero verso il porto di Genova".
Intanto l’11 ottobre il porto di Genova è rimasto pressoché paralizzato a causa di due scioperi concomitanti: quello nazionale indetto da quindici sigle del sindacalismo di base e quello locale, a singhiozzo, proclamato dalla Rsu del terminal Psa Pra’. Questa seconda agitazione potrebbe durare fino al 15 ottobre, se le parti non giungeranno a un accordo. Gli scioperi hanno creato un mega intasamento di camion, durato sino al pomeriggio.
E proprio il 15 ottobre potrebbe abbattersi sul porto ligure (ma anche sugli altri italiani) un’altra tempesta, a causa dell’obbligo della certificazione verde Covid-19 (Green Pass). Nessuno sa con precisione quanti portuali e autotrasportatori non sono vaccinati, ma secondo gli operatori basterebbero una trentina di autisti privi che non potranno entrare ai varchi per bloccare l’intero porto. I sindacati confederali hanno chiesto punti per prelevare tamponi rapidi, ma resta l’incognita di chi li paga.