Per il porto di Livorno è arrivato il momento di fare una scelta importante: attrezzarsi per accogliere le grandi navi portacontainer. E quindi costruire il nuovo terminal portuale ribattezzato Darsena Europa. Questo tema è stato al centro del convegno intitolato Competitività e governance del sistema portuale italiano: il caso Livorno, organizzato da YoungShip Italia, l'associazione presieduta da Simona Coppola emanazione italiana di YoungShip International.
Luce Becce, amministratore delegato del Terminal Darsena Toscana, ha presentato uno studio sull'accessibilità nautica nel porto di Livorno redatto dalla società Force Technology, secondo il quale allo stato attuale possono entrare in sicurezza navi portacontainer fino a 7000 teu lunghe 318 metri se assistite da rimorchiatori e con il fondale sufficientemente dragato. "Si consideri però – ha sottolineato Becce - che alle compagnie di navigazione scalare il porto di Livorno oggi costa 600/700 mila euro in più rispetto a La Spezia, a causa dei rimorchiatori e, nonostante il TDT sia il terzo terminal container d'Italia per teu movimentati, non è in grado di accogliere le navi da oltre 8000 teu di portata".
Il manager portuale savonese ha detto dunque senza mezzi termini che "per Livorno è il momento di fare delle scelte: o investe nella Darsena Europa ed entra di diritto negli scali portuali di rilevanza internazionale, oppure si accontenta di rimanere un porto che non può accogliere le grandi navi".
Un dettagliato resoconto di come sta procedendo il progetto di sviluppo dello scalo toscano e, più nello specifico della Darsena Europa è stato fornito da Massimo Provinciali, segretario generale dell'Autorità Portuale di Livorno, che ha illustrato le due fasi della nuova infrastruttura portuale: la prima parte dedicata ai traffici di container e la seconda alle autostrade del mare.
In queste settimane, il progetto della Darsena Europa è al centro della discussione politica locale. Il sindaco grillino di Livorno, Filippo Nogarin, sembra scettico se procedere con un'opera che ha già trovato buona parte dei finanziamenti pubblici necessari. L'opera costa complessivamente, secondo l'Autorità Portuale, 640 milioni di euro, di cui 170 li metterebbe la Regione Toscana, 170 l'Autorità Portuale e per altri 170 c'è una trattativa col Governo. Più di 220 milioni serviranno per i collegamenti ferroviari, mentre le sovrastrutture del terminal saranno a carico del terminalista che gestirà l'infrastruttura.
Il destino di quest'opera dipenderà anche da chi sarà il prossimo presidente dell'Autorità Portuale livornese. La terna di candidati da sottoporre al Ministro Lupi è formata dall'attuale numero uno Giuliano Gallanti (presentato dalla Provincia), da Nicoletta Batini (proposta dal sindaco Nogarin) e da un terzo nome non ancora annunciato, che potrebbe essere Luciano Guerrieri (attualmente commissario al porto di Piombino).
Nicola Capuzzo
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