Nel primo trimestre del 2024 entrerà in servizio la prima delle otto portacontainer bifuel da 16mila teu, ossia alimentata con combustibile tradizionale o con bioetanolo, ordinate da Maersk Line al cantiere sud coreano Hyundai Heavy Industries. L’ordine, annunciato dalla compagnia danese il 24 agosto 2021, prevede anche l’opzione per altre quattro unità uguali nel 2025. Queste portacontainer sostituiranno navi attualmente in servizio rispetto alle quali, secondo Maersk, produrranno circa un milione di tonnellate di CO2 in meno.
Queste portacontainer richiedono un investimento superiore del 10-15% rispetto a quelle tradizionali di pari dimensione. Una differenza giustificata dal fatto che diversi importanti committenti della compagnia danese – del calibro di Amazon, Disney, H&M Group, HP Inc, Levi Strauss & Co, Microsoft, Novo Nordisk, The Procter and Gamble Company, PUMA, Schneider Electric, Signify, Syngenta e Unilever – chiedono ai trasportatori soluzioni a basse o nulle emissioni di CO2.
Maersk ammette che nella fase iniziale sarà impegnativo rifornirsi di e-metanolo o biometanolo, a causa della carenza di produzione. La compagnia sta già impegnandosi in tale produzione tramite accordi con aziende del settore. I motori bifuel sono progettati in collaborazione con Man, Hyundai e Alfa Laval. Ciò permette di sviluppare propulsori sempre più potenti, se si pensa che finora questa soluzione bifuel si poteva applicare a portacontainer fino a 2000 teu. Le nuove navi saranno classificate dall'American Bureau of Shipping e navigheranno sotto bandiera danese.
Questo ordine rientra in un più ampio programma di rinnovo della flotta, che prevede la sostituzione di portacontainer con una capacità complessiva di oltre 150mila teu tra il 2020 e il 2024, con un investimento (Capex) di sette miliardi di dollari nel biennio 2021-2022. Maersk conferma anche la sua strategia di mantenere una flotta fino a una capacità di 4,3 milioni di teu, formata sia da navi di proprietà, sia noleggiate.