Prima di lasciare la presidenza, Emanuele Grimaldi ha tracciato all'assemblea il bilancio della sua reggenza, sottolineando il ruolo della confederazione in ambito nazionale e internazionale. In quest'ultimo caso, Grimaldi ha ribadito che "gli organismi internazionali riconoscono Confitarma come l'unica rappresentanza di categoria degli interessi marittimi italiani". Il presidente ha anche riaffermato "l'opportunità di essere presenti nei consessi internazionali ove vengono elaborate le strategie mondiali su tutte le principali tematiche marittime che incidono sull'operatività quotidiana delle aziende di navigazione: misure ambientali, legali, del lavoro marittimo, best practice, sviluppo del trasporto marittimo sostenibile, safety e security. Senza dimenticare che l'evoluzione tecnologica apre nuovi scenari nel futuro della navigazione marittima".
Mario Mattioli prende il timone di Confitarma in piena tempesta, con alcuni associati che hanno lasciato e potrebbero confluire nella confederazione rivale che Confcommercio ha appena annunciato al Forum di Cernobbio. Nel discorso d'insediamento, il nuovo presidente ha illustrato il suo programma, che dovrebbe essere improntato a una "logica di continuità". Mattioli ha sottolineato che porterà avanti la sua azione anche nell'ambito dei rapporti con Confindustria e con la Federazione del Mare "che da anni è l'unico organismo in grado di dare voce al cluster marittimo nel suo insieme con un'azione costante, forse silenziosa ma di sicuro valore: Federazione che potrà rivedere la sua organizzazione in funzione di nuove esigenze manifestate dalle associazioni ad essa aderenti".
Nella stessa assemblea, Confitarma ha anche eletto Giacomo Gavarone alla presidenza del Gruppo Giovani Armatori e ne ha rinnovato il consiglio. Gavarone era il vice del presidente uscente, Andrea Garolla di Bard e nell'insediamo ha affermato che "proseguiremo nei prossimi tre anni il lavoro avviato puntando al ricambio generazionale al nostro interno e guardando alle sfide future del mondo marittimo. Sfide che si
chiamano digitalizzazione, formazione e salvaguardia dell'ambiente".
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