La nuova ordinanza - che secondo l'Autorità Portuale semplifica gli adempimenti degli operatori – giunge alla fine di due anni di lavoro, che ha coinvolto anche i rappresentanti delle imprese, dei lavoratori e i sindacati. "La fattiva collaborazione tra autorità e operatori privati che stiamo portando avanti nello scalo triestino, produce importanti risultati di razionalizzazione e semplificazione, specie nel campo della sicurezza sul lavoro", spiega il presidente dell'Autorità Portuale Zeno d'Agostino. "La crescita e il consolidamento dei traffici del porto passano necessariamente per un innalzamento del livello d'igiene, prevenzione e sicurezza del lavoro portuale". La nuova ordinanza colma un vuoto normativo e consente agli operatori già autorizzati al deposito temporaneo di merci pericolose di adeguarsi.
Questa iniziativa rientra in un programma più ampio di riorganizzazione del lavoro portuale, che comprende anche il decreto sulle operazioni e i servizi portuali del febbraio 2016, il miglioramento del sistema di gestione della sicurezza della comunità portuale con la riscrittura del "Protocollo d'intesa per la pianificazione di interventi in materia di sicurezza nell'ambito portuale di Trieste" stipulato in Prefettura del 2015, il recente avvio del Programma di Prevenzione mirato sul porto di Trieste, che vede strettamente coinvolti i terminalisti, l'Inail Roma, l'Inail F.V.G. – sede di Trieste, l'Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste e la stessa Autorità Portuale.
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!