In un comunicato, Onorato rincara la dose, sostenendo questi gruppi "navigano con mille bandiere e con marittimi non comunitari, pagati con una manciata di dollari al mese". L'armatore attacca soprattutto l'estensione alle compagnie comunitarie degli sgravi previsti per le compagnie italiane, senza porre limiti al numero di marittimi extracomunitari imbarcati sulle navi. Ciò comporterà, secondo Onorato, la perdita di 15mila posti di lavoro, soprattutto nel Mezzogiorno. "In meno di cinque anni la politica della Confederazione armatori porterà alla fine della bandiera italiana", agli ammonisce.
Onorato prosegue affermando che "d'italiano resteranno solo le persone fisiche degli armatori che beneficeranno delle provvidenze dello stato italiano in materia di sgravi con bandiere estere e marittimi extracomunitari, ovvero il danno e la beffa!" L'armatore napoletano sottolinea che le sue compagnie hanno settanta navi "tutte di bandiera italiana" e impiegano quattromila dipendenti, tutti italiani.
Con un comunicato diffuso il 25 novembre, Confitarma risponde alle accuse di Onorato. La confederazione afferma che l'estensione degli sgravi (locuzione che conterrebbe una "imprecisione del quadro di riferimento") "non è frutto della politica di Confitarma, ma di un adeguamento delle norme italiane a quelle comunitarie espressamente imposto dalla Commissione Europea", che aveva ritenuto la norma italiana incompatibile con il diritto comunitario, perché riservata solo alle navi registrate in Italia.
"Confitarma, il cui scopo è quello di difendere gli interessi delle imprese armatoriali italiane, ritiene comunque indispensabile adeguarsi alle richieste di Bruxelles per evitare conseguenze gravi a livello europeo che potrebbero arrivare fino alla soppressione del Registro Internazionale e delle misure che consentono alle navi italiane di essere competitive, alla flotta di bandiera italiana di crescere, fino a diventare la terza dei grandi paesi riuniti nel G20, e all'occupazione marittima italiana di aumentare", precisa la confederazione.
Riguardo all'occupazione, l'associazione aggiunge che "fermo restando l'obbligo di impiego del solo personale marittimo nazionale sui traffici di cabotaggio, Confitarma da sempre sostiene gli armatori che, pur impegnati nei traffici internazionali, liberamente impiegano marittimi nazionali in misura maggiore rispetto a quanto concordato con le organizzazioni sindacali".
Al termine del comunicato, Confitarma sostiene che Vincenzo Onorato non ha mai sollevato questi temi all'interno della confederazione, di cui è consigliere, aggiungendo che "le sue dichiarazioni appaiono poco convincenti". Comunque, Confitarma si dichiara disponibile a un "confronto trasparente e chiarificatore".
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