Il Gruppo Messina, Banca Carige e le altre banche interessate hanno formalizzato l'accordo per la ristrutturazione dell'esposizione finanziaria che porterà all'ingresso del gruppo Msc di Gianluigi Aponte nella compagnia marittima genovese. Sul piatto c'era un indebitamento da oltre 450 milioni di euro (il 90% riconducibile a Carige) per il quale, dopo un lungo iter rallentato anche dalle vicissitudini vissute dall'istituto di credito oggi guidato da Fabio Innocenzi, si è arrivati faticosamente a una quadra che potrà essere ratificata solo dopo il via libera dell'Antitrust.
Una nota della banca spiega che "l'intesa prevede un rimborso graduale del capitale all'interno di un piano basato sull'attesa ripresa del mercato, dei relativi margini operativi della compagnia di navigazione e delle attività correlate che fanno capo al gruppo genovese". Nella comunicazione congiunta del gruppo armatoriale e di Banca Carige viene spiegato inoltre che "in contemporanea i soci del Gruppo Messina si sono impegnati ad attuare un aumento di capitale attraverso l'immissione di nuove risorse finanziarie e l'ingresso del gruppo Msc che fa capo alla famiglia Aponte".
Lo schema dell'operazione prevede la creazione di una nuova società dove confluiranno quattro delle otto navi oggetto dei contratti di finanziamento con Carige e dove Msc sarà azionista di maggioranza assoluta con una quota del 52%. Nella Ignazio Messina & C, che rimarrà quindi proprietaria delle rimanenti quattro navi, dei terminal portuali, retroportuali e del resto delle attività di shipping, Aponte entrerà invece con una quota di minoranza pari al 49%.
A proposito del citato aumento di capitale, secondo quanto risulta da fonti vicine alle parti coinvolte, l'iniezione di nuova liquidità sarà pari a 30 milioni di euro, di cui cinque in capo alla famiglia Messina e 22,5 a Msc, da versare al momento del closing dell'affare (come detto dopo il via libera Antitrust), cui potranno fare seguito ulteriori 2,5 milioni al verificarsi di determinate condizioni. Per quanto riguarda il riscadenziamento dei finanziamenti, i rimborsi dovuti a Banca Carige sono stati spalmati fra il 2019 e il 2032, mentre per quanto riguarda l'esposizione con gli altri istituti di credito sono stati concessi cinque anni di tempo sulle scadenze originariamente previste nei rispettivi contratti.
Fabio Innocenzi, amministratore delegato di Banca Carige, ha commentato l'operazione sottolineando che "l'intesa ha effetti positivi per Banca Carige che, grazie all'accordo di ristrutturazione siglato, procede nell'opera di derisking, per il Gruppo Messina che può così riprendere il proprio percorso di sviluppo e per l'intero territorio in cui l'economia del mare riveste un ruolo centrale". Il Gruppo Messina è stato assistito in questa ristrutturazione dallo studio Bonelli Erede per la parte legale e da Ltp come advisor finanziario mentre Banca Carige si è affidata allo Studio Sandulli e Associati.
Nicola Capuzzo
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