Un altro tassello si aggiunge all’assurda vicenda dell’incendio del Moby Prince, il traghetto che il 10 aprile 1991 prese fuoco nella rada del porto di Livorno dopo una collisione con la petroliera Agip Abruzzo, causando la morte di 140 persone. Una vicenda chiarita dalla relazione pubblicata nel 2018 da una specifica commissione d’inchiesta. E proprio da questa relazione è partita la causa civile attuata dai familiari delle vittime per ottenere un risarcimento.
Dopo un’approfondita indagine, la relazione parlamentare esclude la nebbia come causa della collisione, come ha sostenuto la prima ricostruzione, mettendo invece a fuoco la posizione della petroliera (in area di divieto) e il comportamento della Capitaneria di Porto nell’attivare i soccorsi. Elementi che secondo la relazione legittimano una richiesta di risarcimento ai ministeri competenti da parte dei familiari delle vittime.
A novembre 2020 il giudice di Firenze Massimo Donnarumma non ha riconosciuto il risarcimento perché il caso è prescritto. Il magistrato considera come data di chiusura la sentenza della Corte di Appello del 5 febbraio 1998, quindi sono ampiamente trascorsi i termini per chiedere il risarcimento. Il giudice non considera invece la relazione parlamentare perché è un atto politico e non giudiziario. L’unica via per ottenere il risarcimento è chiedere alla Procura di aprire un altro fascicolo sulla base dei nuovi elementi emersi dalla relazione parlamentare.