Nella settimana che si è conclusa venerdì 4 marzo 2016, il Shanghai Containerized Freight Index (che rileva il nolo dei container in partenza da Shanghai) mostra una perdita di 26 punti per i porti del Nord Europa e di 30 punti per quelli del Mediterraneo, raggiungendo rispettivamente il valore di 231 e 236 dollari per teu. E il fondo non sarebbe ancora raggiunto, perché gli analisti prevedono che entro la fine di marzo scenderà sotto i 200 dollari, mentre la società di ricerca Alphaliner afferma addirittura che già oggi ci sarebbero contratti spot sotto i cento dollari per teu.
Il pessimismo degli esperti deriva dai dati sul commercio estero cinese, che a febbraio mostrano un crollo delle esportazioni del 25%. Questa situazione si somma all'eccesso di offerta di stiva sulla rotta tra Asia ed Europa, causata dal varo di portacontainer sempre più grandi, e alla debolezza dell'economia europea. Sull'eccesso di stiva, Alphaliner ricorda che quest'anno saranno consegnate 36 portacontainer con capacità tra 14mila e 20mila teu.
Le previsioni negative sono confermate dalle recenti decisioni delle compagnie marittime, che stanno trasferendo le navi più grandi, finora usate solo sulle rotte tra Asia ed Europa, nei servizi transpacifici tra Asia e America, che mostrano noli superiori (anche se in calo): 884 dollari per teu verso la costa occidentale degli Stati Uniti e ben 1804 dollari verso quella orientale, sempre da Shanghai.
Ha cominciato la compagnia francese CMA CGM, che ha la terza flotta mondiale di portacontainer, che ha annunciato che dalla fine di maggio sposterà sei portacontainer da 18mila teu sulla rotta tra Asia e costa occidentale degli Usa. Queste navi saranno impiegate nel servizio Pearl River Express, che collega cinque porti cinesi con Long Beach e Oakland.
Il 9 marzo, l'alleanza CKYHE ha annunciato che dalla fine di marzo sospenderà il servizio China Europe Shuttle, che in Europa tocca i porti di Felixstowe, Hamburg, Rotterdam e Le Havre, usando dieci navi da 8500 teu. Anche la rivale G6Alliance sta valutando la sospensione definitiva del servizio Loop 6.
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