La vicenda dei quindici migranti clandestini fermati a bordo della ro-ro Galata Seaways dai militari del Battaglione San Marco il 9 giugno 2023 si è ridimensionata rispetto all'allarme sul dirottamento della nave lanciato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto. Dopo che la nave è stata “liberata” ed è approdata a Napoli, la Procura ha avviato un’indagine che ha compiuto una prima ricostruzione degli avvenimenti e dove non appaiono ipotesi di reato connesse a un dirottamento, a un sequestro o ad aggressioni.
I magistrati hanno indagato per possesso d’armi i tre migranti che nelle immagini della videosorveglianza della ro-ro avevano in mano due coltelli e un taglierino e hanno aperto un fascicolo per associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina, per scoprire come il gruppo di migranti sia salito sulla Galata Seaways nel porto turco di Yalova.
Secondo la prima ricostruzione degli inquirenti – basata sulle dichiarazioni del comandante, dei marittimi e dei migranti - i quindici migranti si sarebbero nascosti in un semirimorchio centinato, che poi è stato imbarcato sulla ro-ro. Mentre la nave stava viaggiando al largo di Napoli (diretta al porto francese di Séte), nel pomeriggio di venerdì 9 giugno 2023 alcuni migranti avrebbero tagliato il telone del semirimorchio per prendere aria e poi sarebbero scesi.
Le telecamere della nave avrebbero ripreso alcuni di loro mentre si aggiravano nei pressi della sala macchine e quindi il comandante Akarcan Ocakli, come è procedura, ha lanciato l’allarme, ordinando all’equipaggio di chiudersi nella stessa sala macchine o in altri locali. Le Autorità turche (Paese dove ha bandiera la ro-ro) hanno rilanciato l’allarme a quelle italiane ed è stato a questo punto che il ministro Crosetto ha parlato di un “dirottamento” attuato da quindici clandestini.
Intanto è partita da Brindisi con due elicotteri una squadra del Battaglione San Marco, che alle 17.15 del 9 giugno si è calata sul ponte della Galata Seaways e messo in sicurezza la nave, raccogliendo tutto l’equipaggio – formato da 22 persone – sotto la sua protezione. Intanto la nave è si è diretta al porto di Napoli, dove è giunta alle 21.15.
Alle 00.55 del 10 giugno tutti i migranti sono stati individuati e portati a terra. Quattro di loro sono stati ricoverati in ospedale, ma non in conseguenza dell’intervento dei militi: una donna incinta, un’altra in condizioni precarie per il viaggio, un uomo per una frattura alla caviglia e un altro per ipotermia. Quindici ore dopo l’approdo, la Galata Seaways ha ripreso la navigazione verso Séte, dove è arrivata alle 5.39 di lunedì 12 giugno.
Il comandate del secondo reggimento della Brigata San Marco, tenente di vascello Luca Canepa, ha dichiarato ai microfoni di Sky TG24 che i militari hanno trovato i migranti tra i semirimorchi in uno dei garage della nave e che “sono stati collaborativi”, senza opporre resistenza. Una nota diffusa dal ministero della Difesa al termine dell'operazione parla di “attività ispettiva” e precisa che “le attività di ricerca dei clandestini a bordo della motonave Galata Seaways non hanno, in nessun momento, comportato l’uso della forza da parte dei militari. Nessun danno fisico è stato, quindi, riscontrato a chicchessia durante l’espletamento della attività descritte”. In nessuna parte della nota di parla di dirottamento.