Il Codacons ha incontrato ieri il Procuratore della Repubblica di Bari, Federico Perrone Capano, che coordina l'indagine sull'incendio del traghetto Norman Atlantic, scoppiato il 28 dicembre 2014 al largo delle coste albanesi. L'associazione – che rappresenta alcuni superstiti dell'incidente - ha chiesto agli inquirenti alcune precisazioni sulle analisi in corso, ponendo in primo piano la lettura della scatola nera del traghetto. E proprio quello delle registrazioni resta un punto ancora oscuro dell'indagine, perché finora gli esperti non sono riusciti a leggere l'audio del voyager data recorder, indispensabile per conoscere come è stata gestita l'emergenza a bordo della nave.
La scatola nera del traghetto è stata recuperata, ma il software dell'azienda che la produce non ha potuto finora estrarre le registrazioni audio sull'hard disk, perché il suo supporto in plastica si è sciolto sul disco magnetico, rendendo finora illeggibile il contenuto. L'indagine prosegue anche sulla nave, dove deve avvenire ancora l'ispezione dell'area centrale dei ponti tre e quattro, occupate dai relitti dei veicoli bruciati. E tra questi relitti potrebbero esserci altri resti di vittime dell'incendio.
Nell'area inesplorata del garage potrebbero esserci anche i cadaveri di qualcuno dei diciotto dispersi, tra cui due autisti di camion italiani. Ma quelli di eventuali clandestini saliti a bordo nascosti in qualche semirimorchio. E tra le vittime, resta aperta l'identificazione di due corpi carbonizzati trovati finora nel garage della nave.
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