L'atto integrale non è ancora sul sito web della Regione, ma i suoi contenuti sono anticipati da una nota diffusa ieri dallo stesso ente. Il documento cita le opere ritenute "prioritarie", ossia Terzo Valico, Gronda autostradale, raddoppio della ferrovia Genova-Ventimiglia e della Pontremolese, aeroporto e diga foranea. Poi accenna altre opere in elenco, tra cui un "nuovo terminal del porto di Genova". E se le prime sono note, quest'ultima è inedita.
Secondo il quotidiano genovese Secolo XIX, che ha sentito una fonte della Regione mantenuta anonima, uno degli otto punti della delibera d'indirizzo politico prevede la realizzazione di un terminal per lo short sea shipping e i container in una parte dell'area dello stabilimento dismesso dell'Ilva a Cornigliano. La Regione intenderebbe coinvolgere i privati, anche perché l'area non è demaniale. Il piano regolatore dell'Autorità Portuale di Genova non prevede però un impianto di questo genere, anche perché è vicino all'aeroporto, limitando l'altezza delle infrastrutture portuali e delle stesse navi.
Tornando alla nota ufficiale della Regione, la delibera suggerisce anche il metodo per attuare tali opere: "La Liguria chiede al Governo di rappresentare all'Europa l'esigenza di una maggiore celerità nei finanziamenti di opere come il Terzo Valico e di valutare la possibilità di project financing, quindi dell'ingresso di capitali privati che possono avere ritorni in tempi di concessioni e utilizzo di aree".
Sul Terzo Valico, il presidente della Regione Giovanni Toti chiederà a Delrio di procedere con il terzo lotto, che deve essere ancora approvato dal Cipe (dopo il via libera ottenuto al pre-Cipe), e di inserire nella Legge di Stabilità il quarto lotto. Toti interviene anche sulla riforma dei porti: "La Liguria ha il principale porto italiano e mi auguro che le commissioni che stanno lavorando, e che forniranno un parere non vincolante, possano audire le Regioni maggiormente interessate".
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