Le dimissioni del precedente Consiglio d'Amministrazione e la nomina di un nuovo Cda di cui fanno parte Corrado Gatti, Enrico Laghi e Andrea Zoppini soddisfano il fondo d'investimento Pillarstone Italy che è uscito allo scoperto per manifestare il proprio apprezzamento su come sta evolvendo la situazione di RBD Armatori.
In una nota della piattaforma d'investimento fondata nel 2015 da Kkr Credit si legge infatti che "Pillarstone valuta con favore la decisione del Consiglio di Amministrazione di RBD Armatori di rassegnare le proprie dimissioni e la nomina da parte dell'assemblea dei soci di un nuovo Consiglio composto da tre amministratori indipendenti di elevato standing. A questi Pillarstone ha già assicurato il proprio supporto per la definizione di un piano che salvaguardi i valori aziendali e risolva in via definitiva la grave crisi finanziaria che da tempo affligge la società".
L'investitore esprime in particolare soddisfazione "per i progressi registrati a sole quattro settimane dal proprio intervento e, in particolare, per il delinearsi di un percorso di risanamento che, in controtendenza con la prassi degli ultimi anni, non imponga la dismissione del patrimonio di RBD Armatori e consenta la permanenza in Italia delle sue competenze gestionali e dei suoi asset". Dunque, pare che Pillarstone non intenda, almeno nel breve termine, procedere con la cessione di naviglio come invece prevedeva l'ultima versione del piano concordatario proposta senza successo dalla compagnia marittima di Torre del Greco ai creditori.
Concludendo il messaggio, il principale creditore di RBD sottolinea come "la propria strategia di investimento sia improntata alla salvaguardia delle realtà industriali italiane e si fondi sull'allineamento delle posizioni degli stakeholder coinvolti dalla ristrutturazione dell'indebitamento e dal turnaround industriale delle società in crisi; allineamento reso possibile dall'elaborazione di piani industriali che prevedono significativi investimenti e che tengono conto di contributo e interessi di dipendenti, management, azionisti, creditori finanziari e comunità locali nelle fasi di valorizzazione e di rilancio".
Nicola Capuzzo
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