Fonti cinesi comunicano che le attività nel porto di Yantian, nella regione dello Shenzhen, stanno tornando alla normalità dopo che sono state rallentate da un focolaio della variante Delta della Covid-19 che ha coinvolto l’area portuale dalla fine di maggio. Quando è iniziata l’emergenza, i portuali attivi di Yantian sono scesi a 360 e ora sono tornati a 4462 unità.
La ripresa è iniziata il 24 giugno 2021 ma le compagnie Maersk, Cosco e Cam Cgm hanno avvertito i clienti che ci vorranno settimane per smaltire l’enorme arretrato di container e quindi per riattivare le catene di approvvigionamento europee che dipendono dal distretto industriale del Delta del Pearl River per la fornitura di componenti e prodotti finiti. Normalmente, il porto di Yantian lavora cento navi a settimana e nel 2020 ha movimentato 13,35 milioni di teu, ponendosi al quarto posto in Cina.
Il rallentamento di Yantian si è aggiunto alla serie d’incovenienti che hanno rallentato il flusso delle navi dalla Cina all’Europa: oltre alla pandemia di Covid-19 c’è stata anche l’interruzione della navigazione nel Canale di Suez per sei giorni causata dall’intraversamento della portacontainer Ever Given. Secondo il rapporto settimanale di Sea-Intelligence, da gennaio a maggio 2021 ben 545 portacontainer sono arrivate nei porti di destinazione con più di quattordici giorni di ritardo sulla programmazione lungo la rotta tra Asia ed Europa.
Un altro fenomeno rilevato da Sea-Intelligence è quello delle doppie partenze, ossia la navigazione di due o più navi nella stessa settimana lungo la stessa rotazione. Ciò comporta una aumento della domanda di movimentazione nei porti di partenza e destinazione, in una situazione che mostra già una congestione elevata e quindi primi di buffer. Il rapporto mostra che si è passati una media di due partenze doppie dal 2012 alla prima metà del 2020 a 5-6 partenze doppie alla fine dell’estate 20202 e alle tredici della metà di giugno 2021.
In Europa, l’intasamento non riguarda solo i porti ma anche il trasporto verso l’interno del continente. Ne è soggetto pure il trasporto di container sulle idrovie. Il 22 giugno, la società Contargo Rhein Neckar, uno dei principali operatori europei, ha annunciato notevoli ritardi nei terminal di Mannheim e Ludwigshafen e ritardi nel carico di 37 ore ad Anversa e ben 89 ore a Rotterdam.