Si chiama Smart Gate il progetto annunciato il 19 novembre 2020 dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale per rendere più veloce e sicuro l’accesso dei veicoli industriali al terminal container di La Spezia. Secondo le prime informazioni, sarà attivato entro l’estate 2021 un sistema d’ingresso e di uscita telematico che permetterà agli autisti di espletare tutte le pratiche dalla cabina del camion, anche quelle doganali. Gli autotrasportatori avranno un’applicazione per smartphone per verificare lo stato di avanzamento delle pratiche, mentre i veicoli saranno riconosciuti tramite portali OOcr che leggeranno la targa e altre informazioni poste sul container.
Riguardo all’area degli Stagnoni, l’Autorità portuale ha dichiarato che è concluso il passaggio al demanio marittimo. Secondo il commissario straordinario Francesco Di Sarcina, insieme con lo Smart Gate ciò permetterà di ridurre le attese dei camion fino alla metà, risolvendo anche le code che coinvolgono anche la bretella autostradale. Durante la presentazione del progetto, l’amministratore delegato di La Spezia Container Terminal, Alfredo Scalisi, ha dichiarato di essere “fiero della collaborazione che pone obiettivi di grande importanza per rendere sempre più efficiente lo scalo grazie a una nuova tecnologia che dimezza i tempi di attesa per gli autotrasportatori".
Dopo l’annuncio del progetto, l’associazione dell’autotrasporto Trasportounito ha diffuso una nota critica per affermare che “è profondamente illusorio e fantasioso pensare che il problema delle code interminabili (tre ore di semaforo rosso) subito quotidianamente dagli autotrasportatori si risolva con la promessa, in calendario nel 2021, di realizzazione di un progetto di automazione dei varchi, progetto che non coinvolge nella sua elaborazione le imprese del trasporto su gomma”. Il coordinatore Giuseppe Tagnocchetti precisa che “il problema della semplificazione e dematerializzazione documentale è certo importante ma assolutamente secondario rispetto alla vera causa delle code agli Stagnoni conseguenza dell’organizzazione del terminal, della precedenza accordata sempre e comunque alle necessità prioritarie di navi e treni, nonché dalla limitata operatività degli organici interni del terminal, ridimensionati dalla cassa integrazione”.