L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale ha diffuso i dati dei traffici nei porti di Trieste e Monfalcone nel 2021. Lo scorso anno lo scalo giuliano ha movimentato 757.243 teu, con una leggera flessione rispetto all’anno precedente (-2,42%). Secondo l’Autorità portuale, questo calo è causato da “molteplici fattori”, tra cui la pandemia, il blocco di sei giorni del Canale di Suez, l’aumento dei noli, la difficoltà nel reperimento dei contenitori vuoti e le manifestazioni novax di ottobre. Il calo si rileva nel terminal Tmt (-5%), mentre i container sbarcati dalle ro-ro della rotta turca sono aumentati del 25,76%, raggiungendo i 104.769 teu.
Nel 2022 è partita la nuova piattaforma logistica gestita dalla tedesca Hhla, che ha accolto la sua prima portacontainer, che viaggiava nel servizio Tmx3 di Cma Cgm che collega la Turchia con gli scali dell’Adriatico con frequenza settimanale. Analizzando in dettaglio il traffico di contenitori, emerge che è aumentato quello gateway del 7,16% (529.740 teu), mentre il transhipment è diminuito del 19,24% (227.503 teu). Il container pieni sono rimasti costanti (600.911 teu, pari al -0,03%), mentre i vuoti sono calati del 10,62% (156.332 teu).
Il traffico dei rotabili ha visto invece un notevole incremento percentuale del 25,57%, con 305.804 unità transitate, un volume che rappresenta un record storico. Ciò è avvenuto grazie alla rotta con la Turchia, che ha raggiunto 763 toccate, contro le 569 dell’anno precedente, con un aumento del 35%. Sempre in ambito intermodale, il porto di Trieste ha visto un notevole aumento dei treni: 9304 convogli manovrati nel 2021, con un incremento del 15,13%.
Lo scorso anno, oltre la metà dei container e il 41% dei semirimorchi hanno lasciato il porto sui treni, soprattutto verso destinazioni dell’Europa centro-orientale. “Una prestazione in totale controtendenza rispetto alla media italiana e di altri Paesi europei, se si pensa che l’UE stabilisce di raggiungere per il traffico cargo ferroviario la soglia del 30% entro il 2030, e del 50% entro il 2050”, commenta l’Autorità portuale. Queste fanno dire alla stessa Autorità che “Trieste si conferma primo scalo ferroviario d’Italia”.