La revoca dell'accordo di secondo livello al terminal container Conateco, dove i dipendenti sono in cassa integrazione, ha causato la riduzione dello stipendio per tutti i 354 dipendenti, pari a un valore medio di 250 euro al mese. Le tre sigle sindacali chiedono il ripristino dell'accordo e quindi hanno proclamato quattro giorni di sciopero all'inizio di agosto. Secondo la Fai Campania, le otto giornate di sciopero di luglio hanno causato la perdita di almeno duemila container (sbarcati in altri porti), pari a un mancato introito per l'indotto (spedizionieri, agenti marittimi e autotrasportatori) di un milione e mezzo di euro.
Gli operatori hanno quindi scritto una lettera al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, spiegando che la protesta ha dirottato flussi di traffico verso altri scali del Tirreno "con conseguenze disastrose". E anche quando i container vengono imbarcati o sbarcati, ciò avviene con "notevoli ritardi" che "stanno mettendo in seria crisi le aziende importatrici ed esportatrici che usano il porto di Napoli. I settori più colpiti sono quello chimico e agro-alimentare.
Lo sciopero più recente è iniziato ieri e dura anche oggi ed è stato proclamato dopo l'accordo sulla cassa integrazione, che evita 101 licenziamenti. Alle prossime quattro giornate di sciopero non aderisce la Filt Cgil.
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