Mentre i sindacati confederali mantengono alta la mobilitazione nei porti – dove all’inizio di luglio 2024 è avvenuto uno sciopero nazionale di cui le sigle si sono dichiarate soddisfatte – hanno trovato un accordo sul rinnovo del contratto nazionale dei marittimi. Il rinnovo – che riguarda circa 71mila lavoratori - è stato firmato nella sede romana di Confitarma e ha decorrenza dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026.
La parte economica del testo prevede un aumento medio (parametro nostromo) di 202 euro, che sarà erogato in tre fasi: il 40% (80,80 euro) dal 1° luglio 2024, il 30% (60,20 euro) dal 1° luglio 2025 e il restante 30% (60,20 euro) dal 1° luglio 2026. A ciò si aggiunge un importo una tantum di 380 euro per la vacanza contrattuale di sei mesi, uguale per tutte le categorie, erogato in due fasi: 200 euro a luglio 2024 e 180 euro a gennaio 2025.
L’intesa dell'11 luglio prevede anche l'assistenza sanitaria integrativa fruibile da tutti in tutto il mondo, un aumento della retribuzione per la famiglia professionale degli Allievi e un aumento dell’uno percento su previdenza complementare e sull’elemento perequativo in assenza di contrattazione di 2° livello. In una nota, la Filt Cgil aggiunge che “per la parte normativa sono state rinnovate e migliorate la maggior parte delle sezioni, prevedendo anche meccanismi per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro e introducendo il protocollo di genere”.
Prima dell’approvazione definitiva, il testo dovrà essere approvato dalle assemblee dei lavoratori. L’intesa tra le parti è giunta dopo un anno di trattativa, in cui si sono svolti settanta incontri. “Questo accordo è la conclusione di un grande lavoro che tiene assieme aziende diverse, recupera potere di acquisto per i lavoratori e le lavoratrici marittimi, migliora le condizioni di lavoro e qualifica e stabilizza il lavoro”, spiega il segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio.
Per la Uiltrasporti hanno parlato il segretario generale Marco Verzari, il segretario nazionale Giuliano Galluccio e il responsabile del dipartimento nazionale marittimi Giuseppe Nocerino, dichiarando che “nonostante le gravi difficoltà vissute in questo momento dal punto di vista economico e geopolitico quello raggiunto oggi rappresenta un risultato importante in un settore fondamentale per l'economia nazionale come quello marittimo”.
Il fronte imprenditoriale – formato da Confitarma, Assarmatori, Assorimorchiatori e Federimorchiatori – afferma in una nota congiunta che “le parti hanno proseguito l’ambizioso percorso di ammodernamento, allineamento e semplificazione delle quindici sezioni che compongono il Ccnl unico di settore, individuando soluzioni di equilibrio su temi come la necessaria e auspicata rivalutazione della figura dell’Allievo. Figura quest’ultima considerata tassello fondamentale per far fronte alla carenza di personale marittimo”.
Il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, ha sottolineato che “il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro contiene elementi non trascurabili d’innovazione e anche sotto il profilo economico fornisce quelle che pensiamo essere valide risposte alle esigenze dei lavoratori, alle prese con l’inflazione e il conseguente calo del potere di acquisto”. Il presidente di Confitarma, Mario Zanetti, ha aggiunto che “l’accordo di rinnovo del Ccnl deve rappresentare il volano per un costante miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori del settore, anche allo scopo di accrescerne l’attrattività per le nuove generazioni e di dare valore alle opportunità occupazionali offerte dall’industria armatoriale”.