Dopo lo sciopero di 24 ore dei lavoratori portuali attuato dal 3 al 5 aprile 2024 la trattativa tra i sindacati confederali e le associazioni datoriali sul rinnovo del contratto nazionale dei porti si è interrotta il 30 maggio perché le posizioni delle parti pare inconciliabile. Il 3 giugno s'incontreranno i vertici di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti per decidere come proseguire la vertenza, con la possibilità che siano indetti altri scioperi. Per scongiurarli, il ministero dei Trasporti ha convocato le parti (che sul fronte datoriale sono Assoporti, Assiterminal, Fise-Uniport, Assologistica e Ancip) per la mattina dell’11 giugno 2024.
l contratto dei lavoratori portuali è scaduto il 31 dicembre 2023 e i sindacati chiedono un aumento delle retribuzioni del 18%, quasi il doppio di quanto le associazioni datoriali sono disposte a concedere. Inoltre, le sigle sindacali chiedono l’attivazione del fondo di accompagnamento all’esodo anticipato. Quest’ultimo era previsto dal rinnovo contrattuale precedente, ma non è stato attivato.