In quello che per molti nani è stato il regno incontrastato del gruppo Bogazzi, dal 2018 nel porto di Marina di Carrara si assisterà a una vera e propria rivoluzione con conseguente apertura all'ingresso di nuovi operatori. Tutto ruota attorno al rinnovo della concessione sulla banchina Taliercio, che l'attuale terminalista Porto di Carrara Spa ha richiesto per un periodo pluriennale mentre l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale l'ha negata perché ha intenzione di metterla a gara nel corso dei prossimi mesi.
La reazione dell'attuale terminalista, azienda parte del Gruppo Bogazzi, non è stata tenera perché con una nota ha fatto sapere che "la Porto Spa verosimilmente non potrà proseguire la propria attività ultra quarantennale presso la banchina Taliercio del porto di Marina di Carrara e, visto l'ordine di sgombero ricevuto dall'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, sta studiando, proprio malgrado, misure straordinarie".
Tradotto, ciò significa che il gruppo sarà costretto a una "drastica riduzione del personale e delle attrezzature". Dove? "In un altro porto in cui la società gestisce attività analoghe a quelle esercitate nel porto di Marina di Carrara, senza essere destinataria di analoga avversità". E cioè a Marghera, dove il Gruppo Bogazzi controlla i terminal Transped e Multiservice adibiti a imbarco e sbarco di merci varie.
L'Autorità di Sistema Portuale spezzina, competente anche sul porto di Marina di Carrara, ha scelto di mettere a gara la banchina Taliercio dello scalo toscano perché ha ricevuto diverse manifestazioni di interesse. Si sono infatti fatte avanti Nca – Nuovi Cantieri Apuania, l'agenzia marittima Dario Perioli che gestisce la linea di Cnan Med con l'Algeria e la Costa Crociere. Oltre a queste altre manifestazioni d'interesse sarebbero arrivate verbalmente e potrebbero presto tramutarsi in atti concreti.
A proposito dei rischi per i lavoratori dell'attuale terminalista uscente, la presidente dell'Autorità, Carla Roncallo, ha dichiarato: "Sulla questione della possibile perdita di posti di lavoro noi proveremo ad avviare delle clausole di salvaguardia, con le quali chi prenderà in concessione la banchina riassorbirà la manodopera".
Nicola Capuzzo
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