Il ministro degli Interni può impedire l'approdo delle navi nei porti italiani? Non risultano norme che glielo permettono, anzi, l'articolo 83 del Codice della Navigazione, che stabilisce le regole sul divieto di transito e sosta delle navi nel mare territoriale italiano, afferma chiaramente che "il ministro dei Trasporti e della Navigazione può limitare o vietare il transito e la sosta di navi mercantili nel mare territoriale, per motivi di ordine pubblico, di sicurezza della navigazione e, di concerto con il Ministro dell'ambiente, per motivi di protezione dell'ambiente marino, determinando le zone alle quali il divieto si estende".
Non si parla, quindi, di ministero degli Interni, almeno fino a quando i marittimi o i passeggeri delle navi non toccano il suolo italiano. Perciò, dichiarando in modo eclatante che i porti italiani sono chiusi alle navi che soccorrono i migranti, il ministro Salvini ha "invaso il campo" del suo collega Toninelli, che da questa campagna è stato preso in contropiede e ha reagito debolmente, con affermazioni generiche rilasciate alla rete televisiva Sky TG24 sulla nave Aquarius: "Certamente per alcuni giorni ci saranno viveri a sufficienza e a breve ci sarà evidentemente una risposta". Quale sarà, non lo ha detto, nonostante debba provenire proprio dalla sua scrivania.
In realtà, sulla vicenda dell'Aquarius non risultano, almeno fino al primo pomeriggio di oggi, provvedimenti formali di divieto di transito o di approdo, ma solo dichiarazioni lanciate sui social network e alle reti televisive. La nave di Medici Senza Frontiere con 629 persone a bordo soccorse la notte del 10 giugno al largo delle coste libiche (tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte) sta ancora aspettando l'assegnazione di un porto sicuro.
In una nota diffusa oggi, Medici Senza Frontiere precisa che il salvataggio delle 629 persone è avvenuto "sotto il coordinamento della Guardia Costiera Italiana". Quattrocento di queste persone sono state imbarcate sull'Aquarius dopo essere state soccorse dalla Marina Militare Italiana, dalla Guardia Costiera Italiana e da navi mercantili. In un tweet diffuso alle 11:18, MSF Italia precisa che "la nave Aquarius ha ricevuto istruzioni dal coordinamento della Guardia Costiera Italiana di rimanere in standby nell'attuale posizione, a 35 miglia nautiche dall'Italia e 27 da Malta".
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