La 'Ndrangheta ha bruciato in pochi giorni oltre ottanta milioni di euro per il lavoro di Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane al terminal container di Gioia Tauro, che è uno dei più importanti hub europei per l'importazione clandestina della cocaina dall'America Latina. In due distinte operazioni avvenute in pochi giorni, i Finanzieri e i Doganieri hanno coperto due enormi spedizioni di cocaina pura per un peso complessivo di 434 chilogrammi che, sommati ad altri sequestri minori avvenuti ad agosto, portano il bottino delle Fiamme Gialle a 530 chili solo nell'ultimo mese.
La prima operazione è datata 9 settembre 2017 ed è partita da un'analisi della documentazione di alcuni container imbarcati su una nave che aveva toccato diversi porti sud-americani considerati a rischio nell'ambito del traffico di cocaina. Come spesso accade nel caso di spedizioni ingenti, la coca è stata nascosta in due container, caricati in porti diversi del Guatemala e del Costarica e destinati a un porto siciliano e a uno egiziano. I documenti riportavano che i container erano carichi di spezie e caffè in sacchi, ma dietro i portelloni dei contenitori erano nascosti i borsoni con i panetti di coca.
La tecnica di inserire la cocaina dietro le porte del container piuttosto che nascosta tra il carico è denominata rip off. Se da un lato rende più facile la scoperta del traffico (ma i narcos sanno che quando i Finanzieri prendono di mira un container lo perquisiscono a fondo), dall'altro consente di prelevare rapidamente la spedizione al porto di arrivo o durante le soste in uno scalo di transhipment. I Finanzieri hanno così trovato 218 chili di cocaina pura, per un valore sulla piazza di oltre 43 milioni
Due giorni dopo, l'11 settembre, la Finanza ha annunciato una seconda importante operazione a Gioia Tauro. Anche in questo caso, la cocaina era divisa in due container provenienti dall'America Latina, contenuta in dieci borsoni con duecento panetti, per un peso complessivo di 216 chili. Le borse erano nascoste tra sacchi contenenti gomma in granuli. Con queste due operazioni, Finanza e Dogane hanno sequestrato nel porto di Gioia Turo quasi 1600 chili di cocaina pura, per un valore complessivo di oltre 650 milioni di euro.
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