Il versante portuale dello sciopero dei trasporti indetto da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti ha lo scopo di "richiamare il Governo alle sue responsabilità rispetto al settore", perché i sindacati accusano l'Esecutivo di non avere aperto alcun confronto strutturato e di non compiere le scelte necessarie al rilancio della portualità. Uno dei principali temi è l'autoproduzione delle operazioni portuali che è " effettuata fuori dalle norme che rischia concretamente di cambiare la geografia degli assetti organizzativi e produttivi dei porti, considerando l'insistenza con cui gli armatori intendono inserirsi in tali processi e, quindi, minando fortemente l'efficienza e la garanzia dei livelli occupazionali in essere". Su questo tema, proseguono i sindacati "si registra una assenza di decisioni politiche mentre proseguono palesi violazioni e forzature sull'esercizio delle operazioni portuali".
Le sigle promuovono anche un sostegno alle Autorità di Sistema Portuale per "regolare il mercato nei porti in modo uniforme ed equilibrato". Le Asp devono quindi "esercitare più efficacemente il ruolo di regolatore, affermando sempre più il loro status di soggetto terzo con compiti di governo, di disciplina, di coordinamento e di programmazione nell'interesse pubblico e nell'interesse generale respingendo quindi ogni tentativo di trasformarle in Spa". Un altro nodo importante è la riqualificazione dei lavoratori, in una fase in cui l'automazione richiede lavoro sempre più qualificato e specializzato.
A tale proposito, le sigle fanno riferimento al Correttivo Porti "a cui va data efficacia e piena validità dando attuazione ai piani organico porto ed ai piani operativi di intervento per il lavoro portuale". I sindacati vogliono difendere la riforma del governo dei porti attuata nel 2016, che deve essere "completata e difesa anche dalla recente vivacità sull'autonomia differenziata, assolutamente deleteria per il settore considerando che i porti, per la loro configurazione, vanno ben oltre la territorialità regionale, avendo una valenza nazionale ed internazionale in una visione sistemica e non localistica".
Per quanto riguarda le modalità di attuazione dello sciopero del 24 luglio, le sigle forniscono le seguenti indicazioni:
- Lavoratori dei porti dipendenti o soci delle imprese articoli 16, 17 e 18 della Legge 89/94 e dipendenti delle Autorità di Sistema Portuale: intera prestazione giornaliera
- Lavoratori guardie ai fuochi, ormeggiatori e barcaioli: intera prestazione giornaliera fino a un massimo di dodici ore
I sindacati precisano che lo sciopero sarà svolto garantendo le prestazioni che possono in qualche modo coinvolgere i diritti delle persone costituzionalmente tutelate e che sarà svolto nel pieno rispetto dei presidi e delle comandate emesse dalle Autorità marittime locali.
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