Durante la gestazione di un nuovo Governo torna in primo piano nel mondo del trasporto la questione del suo ministero. I due temi principali sono se tornare a separarlo dalle Infrastrutture o perfino se creare un ministero dedicato al trasporto marittimo. Per ora pare si si parli soprattutto di quest’ultimo, che già in passato creò divisioni nella comunità del trasporto e della logistica. Secondo alcune fonti politiche, questo ministero lo vorrebbe Giorgia Meloni, che dovrebbe essere la prossima presidente del Consiglio.
Fratelli d’Italia lo ha più volte nominato, come alla Conferenza programmatica di Milano e in una proposta al Senato firmata da Adolfo Urso. Il 30 settembre 2022 ha citato questa ipotesi il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, Massimo Deiana, in una dichiarazione all’Adn Kronos, affermando che “non ho una opinione sulla possibile scelta amministrativa di istituire un ministero del Mare, ma posso dire che sicuramente è necessaria una rinnovata e più intensa attenzione a questo tema”.
Sul fronte dei contrari si è mosso d’anticipo Emanuele Grimaldi il giorno stesso nel suo intervento all’Euromed Convention di Sorrento. Egli ritiene un errore scorporare il mare dal resto della filiera del trasporto, anche perché nel nuovo ministero potrebbero finire attività estranee al trasporto, come la pesca o il diporto, mentre si perderebbe la connessione con il mondo della logistica.
Il percorso per il nuovo Governo è ancora all’inizio e quindi ci dobbiamo aspettare nuove dichiarazioni sull’argomento, così come potrebbe riprendere fiato il dibattito sull’accorpamento tra Trasporti e Infrastrutture e sullo stesso nome del ministero Mims. Infatti, il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, ha chiesto che nel nome tornai il termine “trasporti”.