Gli spedizionieri, i caricatori e altri operatori che usano il trasporto marittimo di container hanno ribadito la richiesta alla Commissione Europea di modificare il Regolamento Cber (Consortia Block Exemption Regulation), che permette alle alleanza tra compagnie marittime l’esonero da alcune norme antitrust. Lo hanno fatto con una lettera scritta a luglio 2022 da dieci associazioni alla vice-presidente della Commissione Margrethe Vestager. I firmatari sono Clecat, Feport, Esc, Ebu, Global Shippers Forum, Eta, Uirr, Fiata, Iam e Fidi.
Le associazioni spiegano che “da quando il regolamento è stato rinnovato per l'ultima volta nell'aprile 2020, le imprese europee e gli altri componenti della catena di approvvigionamento hanno subito enormi disagi nella movimentazione delle merci svolta tramite il trasporto marittimo di container, con molte partenze cancellate o dirottate verso altri porti e scali evitati con breve preavviso. Allo stesso tempo, i noli sono più che quadruplicati su molte rotte e continuano a rimanere da tre a quattro volte più alti rispetto al 2019, prima della pandemia”.
I firmatari ricordano anche che nel 2021 le compagnie marittime hanno prodotto profitti per oltre 186 miliardi di dollari “a spese del resto della catena di approvvigionamento e, in ultima analisi, dei consumatori europei”. In pratica, aggiungono “i benefici delle esenzioni dal diritto generale della concorrenza di cui godono le compagnie di navigazione non vengono ripartiti equamente tra le compagnie stesse e il resto dell'economia, e questo costituisce di per sé un motivo convincente per cui l'esenzione per categoria dovrebbe essere rivista con urgenza”.
La lettera alla Vestager porta anche l’esempio degli Stati Uniti, dove alcune indagini svolte dalla Federal Maritime Commission hanno portato lo scorso maggio all’approvazione di un nuovo Ocean Shipping Reform Act, che riprende molte rivendicazioni degli utenti alle compagnie di navigazione. “L'esame del Regolamento consentirà a tutte le parti interessate di presentare prove e argomentazioni su come la Commissione dovrebbe agire per garantire che il mercato del trasporto marittimo di container in alto mare operi in modo equo e trasparente per tutte le parti della catena di approvvigionamento marittimo”, concludono i firmatari. Tale analisi dovrebbe portare a nuovi provvedimenti, che si devono ideare e attuare prima della scadenza dell’attuale Regolamento, prevista per aprile 2024.