Nel porto di Genova la linea ro-ro di Tirrenia che collega il capoluogo ligure con Livorno, Catania e Malta rischia di rimanere senza una casa perché l'aumento dei traffici in container, sommato alla carenza di spazi disponibili in banchina sotto la Lanterna, sta per comportare lo sfratto del collegamento marittimo dal Genoa Port Terminal. Lo ha rivelato lo stesso Aldo Spinelli, patron dell'omonimo gruppo partecipato al 45% dal fondo inglese Icon Infrastructure, durante un convegno ospitato a Genova presso Terrazza Colombo. In quella occasione, Spinelli ha affermato che "stiamo rifiutando lavoro. Siamo tutti saturi, non solo per i contenitori ma anche per i traghetti. Io ho una linea con un armatore importante, che è la Tirrenia, e ho la lettera pronta per disdire il contratto perché aree non ne abbiamo. I contenitori li possiamo impilare in terza e quarta fila mentre per i semirimorchi noi abbiamo al lunedì mille unità in entrata e in uscita dal porto di Sampierdarena. Anche i volumi dei traghetti continuano a crescere. Sono alla ricerca continua di spazi ma la burocrazia ci frena e ci penalizza".
Tirrenia Cin ha risposto alle esternazioni di Spinelli con una nota dove scrive: "Il porto di Genova, ne siamo consci, è alle prese con gravissimi problemi di spazi, in seguito a una crescita pressoché generalizzata dei traffici. Tirrenia è tuttavia un cliente primario e storico, con funzioni strategicamente irrinunciabili per i traffici da e per le isole e quindi per il servizio pubblico che svolge; inoltre per la sua capacità di garantire trasporto e movimentazione alle merci sull'asse nord sud, decongestionando il sistema autostradale". La nota di Tirrenia prosegue "In questa ottica l'allarme-spazi fatto scattare dal gruppo Spinelli, gestore del terminal presso il quale operano le navi Tirrenia e relativo a una ipotesi di disdetta per la linea Genova-Livorno-Catania-Malta, siamo convinti otterrà la dovuta attenzione prioritaria da parte dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e del suo presidente, nel quadro di un assetto complessivo che consenta al gruppo Spinelli di sviluppare i traffici su Genova e di mantenere gli impegni con i suoi clienti, in primis proprio con Tirrenia".
La compagnia del Gruppo Onorato, se la disdetta sarà confermata, si troverà a bussare alla porta degli altri terminalisti in grado di accogliere linee di rotabili e le opzioni a Genova sono: l'ex Terminal Messina (ribattezzato Intermodal Marine Terminal), il Terminal San Giorgio (già congestionato però dai rotabili delle linee Grimaldi) o il Genoa Metal Terminal (che in passato aveva ospitato qualche linea di rotabili ma con volumi limitati di camion e semirimorchi). Da non dimenticare, peraltro, che lo stesso Gruppo Spinelli è sempre in attesa di poter sfruttare gli accosti del terminal rinfuse che l'anno scorso ha rilevato insieme al Gruppo Msc.
Spinelli ha anche denunciato di fronte al numero uno di RFI, Maurizio Gentile, una situazione particolarmente critica per l'inoltro e la ricezione delle merci via treno nel porto di Genova: "Le ferrovie sono ferme a trent'anni fa in porto, è una cosa indecente. Il piano ferroviario è fermo a 40-50 anni fa e per questo il porto di Genova è penalizzato". Poi ha anche attaccato l'impresa ferroviaria che svolge le manovre ferroviarie in porto (FuoriMuro) affermando: «Non si può avere un treno pronto al terminal alle 9 del mattino e attendere che venga portato via ore più tardi. Noi potremmo fare 3-4 treni al giorno ma hanno (FuoriMuro, ndr) un locomotore solo che serve noi, il terminal Messina, il Sech e gli altri. Ma come è possibile? Dovremmo essere messi in condizione di poter lavorare". L'Autorità Portuale e RFI stanno lavorando per destinare risorse a un piano di miglioramento delle infrastrutture ferroviarie mirato a rendere più efficiente l'avvio e la ricezione di treni merci direttamente dalle banchine del bacino portuale di Sampierdarena a Genova.
Nicola Capuzzo
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