Dopo quello stradale, ferroviario e aereo, anche il trasporto marittimo è colpito dalla carenza di personale viaggiante, una carenza che già nell’estate del 2022 potrebbe lasciare in banchina centinania di veicoli a causa dell’annullamento delle partenze. L'allarme viene da un lettera dell’8 luglio 2022 firmata dalle associazioni degli armatori Assarmatori e Confitarma e dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti e inviata alla direttrice generale per il trasporto marittimo del ministero Mims, Maria Teresa Di Matteo.
Il testo esordisce direttamente sulla “grave problematica che le compagnie di navigazione, che eserciscono i collegamenti di cabotaggio, stanno incontrando nelle ultime settimane, a fronte dell’esigenza di rafforzare i collegamenti e i servizi per l’imminente stagione estiva, di reperimento di personale marittimo italiano e comunitario”. Ciò “rischia di determinare nel giro di breve tempo l’impossibilità, per le compagnie di navigazione, di rispettare le tabelle minime d’armamento e, di conseguenza, l’operatività delle navi potrebbe essere messa fortemente in discussione”.
I firmatari precisano che le chiamate a tutti gli uffici di collocamento della gente di mare vanno deserte e che l’attuale carenza ammonta a 1106 unità. E non serve neppure cercare personale comunitario. Armatori e sindacati chiedono al ministero un intervento urgente, anche sotto forma di soluzione temporanea, e in prospettiva politiche attive del lavoro.