La mattina del 7 maggio 2023 una tempesta giudiziaria ha travolto il mondo del trasporto genovese e il vertice della Regione Liguria: la direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Genova ha disposto gli arresti domiciliari per l’imprenditore Aldo Spinelli e per il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e gli arresti in carcere per l’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini. Questi provvedimenti restrittivi nascono da un’indagine per corruzione in occasione di elezioni.
La Procura accusa Toti di corruzione ambientale, corruzione per atti contrari a doveri d’ufficio e promesse elettorali, Spinelli di avere finanziato alcune fondazioni politiche che hanno sostenuto Toti in cambio di concessioni portuali e altri favori e Signorini di avere ricevuto da Spinelli soggiorni di lusso a Montecarlo. È coinvolto anche Francesco Moncada, consigliere di Esselunga, con l’accusa di avere finanziato Toti.
Oltre ai tre personaggi eccellenti, l’indagine ha coinvolto anche altri noti imprenditori e politici liguri. Due di loro hanno ricevuto il divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale: Roberto Spinelli, per l’accusa di corruzione nei confronti di Toti e l’imprenditore Mauro Vassallo per l’accusa di corruzione nei confronti di Signorini. Un secondo filone dell’inchiesta ha portato agli arresti domiciliari il capo di gabinetto di Toti, Matteo Cozzani, che è stato anche sindaco della Spezia. Due indagati, Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, devono avere l’obbligo di dimora nel Comune di Boltiere, per l’accusa di corruzione elettorale, “al fine di agevolare l’attività di Cosa Nostra”. La stessa accusa ha condotto Venanzio Maurici all’obbligo di presentazione alla Polizia.
In una nota, la Procura di Genova spiega che “al presidente della Regione Liguria si contesta di avere accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro (40.000 euro erogati in data 8.12.21 e 9.12.21 al Comitato Giovanni Toti; ulteriori 15.000 euro erogati in data 25.5.22 sempre al Comitato Giovanni Toti; ulteriori 15.000 euro erogati in data 8.9.22 sempre al Comitato Giovanni Toti; e 4.100 euro erogati in data 10.3.23 quale partecipazione alla cena elettorale del 10.3.23 per Giovanni Toti)”.
Queste erogazioni sarebbero state date a fronte di diversi impegni. Per quanto riguarda il trasporto delle merci, tali impegni riguarderebbero “velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli S.r.l.) pendente innanzi al Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, approvata il 2.12.2021”. Un altro favore sarebbe stato “assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile Itar e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente in data 7.6.22 e in data 19.12.22)”. Altre due importanti concessioni che Spinelli avrebbe ricevuto a fronte di tali donazioni sarebbero l’assegnazione di un’area demaniale in usato alla Società Autostrade e una via preferenziale per il tombamento di Calata Concenter, approvata dal Comitato di Gestione del porto di Genova il 29 luglio 2022.
A Toti e Cozzani, la Procura contesta “di aver accettato la promessa di Francesco Moncada, (consigliere di amministrazione di Esselunga Spa) di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna elettorale comunale del 12.6.2022, a fronte dell’impegno di sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative alla apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona”.
A Signorini è contestato di avere assicurato a Spinelli gli impegni per il rinnovo della concessione per il Terminal Rinfuse Genova e di altri spazi portuali, tra cui l’ex Carbonile e il tombamento di Calata Concenter. Inoltre, L’ex Presidente dell’Autorità portuale avrebbe consentito “un’occupazione abusiva dell’area dell’ex Carbonile lato levante Nord e Sud in assenza di un titolo legittimante”. Tra i favori che gli inquirenti imputano a Signorini c’è anche un “incarico con retribuzione pari a 300.000 euro all’anno una volta terminato il mandato quale presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale”.