In particolare, il programma del terminal container genovese prevede il dragaggio dei fondali fino a una profondità di 15 metri, l'illuminazione della diga foranea ed equipaggiamenti per rinsaldare l'ancoraggio delle navi al molo. Questo investimento permette al VTE di accogliere portacontainer più grandi e di aumentare la competitività. Illustrando il piano ai sindacati, l'amministratore delegato di PSA VTE, Gilberto Danesi, ha precisato che l'investimento nelle nuove gru ship-to-shore sarebbe inutile senza avere le caratteristiche per ospitare navi più grandi.
L'amministratore delegato ha anche chiesto maggiore flessibilità, perché la nuova organizzazione delle rotte causata dall'ingresso di portacontainer più grandi causa, per esempio, la gestione in un solo giorno di 16mila teu e poi magari nulla nei giorni successivi. Sulle nuove gru ship-to-shore, Danesi ha dichiarato che le prime quattro unità dovrebbero partire da Shanghai tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio. Intanto, il terminal ha già svolto una simulazione che dimostra che le portacontainer da 19.200 teu possono manovrare senza problemi.
Il passo successivo, ha aggiunto l'amministratore delegato di PSA VTE, sarà il raddoppio della rete ferroviaria interna. Danesi ha concluso l'intervento anticipando che nel 2015 il terminal container raggiungerà una movimentazione di 1,2 milioni di teu, con un lieve incremento rispetto all'anno precedente.
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