Il Voltri Terminal Europa del porto di Genova Prà prosegue senza sosta anche nel 2016 il proprio ambizioso piano d'investimenti che, una volta completato, restituirà un'infrastruttura portuale completamente rinnovata e adatta alle nuove sfide imposte dal gigantismo navale. In occasione della cerimonia di attivazione del sistema di controllo degli accessi all'area internazionale del terminal, l'amministratore delegato di Voltri Terminal Europa, Gilberto Danesi, ha annunciato nuovi investimenti che il terminal ha appena avviato o intraprenderà a breve per lavorare al meglio le navi portacontainer di ultima generazione.
Quando gli si chiede un resoconto sugli ultimi investimenti fatti dal VTE, Danesi risponde: "Altre quattro gru di banchina arriveranno a settembre/ottobre (solo questo è un investimento da 40 milioni di euro), poi abbiamo comprato trenta reach stacker e le cambiamo tutte. Abbiamo acquistato venti rimorchi e stiamo rifacendo tutte le banchine esterne, bitte, parabordi e illuminazione. Altro investimento è la deviata di ferrovia: facciamo un'altra piccola deviatina perché migliora ancora l'operatività, si tratta di una variante al progetto originario costata 70 mila euro ma va fatta. Per il secondo binario d'accesso al parco ferroviario, infine, stiamo lavorando alacremente". Per sostenere questo ambizioso piano d'investimenti la società ha ottenuto dalla banca francese Societé Generale una linea di credito da 65 milioni di euro rinegoziabile a tre anni (in vista di eventuali ulteriori investimenti futuri).
Il 2016 per il terminal è partito con il piede giusto in termini di volumi movimentati e le previsioni per la chiusura dell'anno sono positive: "Nel 2016 è atteso un aumento del 10% dei volumi movimentati nonostante crisi del settore container e cancellazioni di partenze colpiscano anche noi. Dovremmo chiudere l'anno tra 1,35 e 1,4 milioni di teu. Il VTE cresce perché le navi sempre più grandi dove vanno? Sapete cosa vuole dire questo terminal in termini di sicurezza della manovrabilità per le navi, equipaggiamento di primo livello, le più grandi gru del mondo, banchina attrezzata per accogliere portacontainer da 20mila teu" domanda il manager portuale.
Navi di portata maggiore significa meno toccate ma più sbarchi e imbarchi di container ad ogni singolo scalo. Un cambio di lavoro che Danesi spiega così: "Abbiamo bisogno di più intensità, quindi cambia completamente l'operatività. Dalla produttività si passa all'intensità, perché navi di grande portata hanno bisogno di 4-5 gru per essere lavorate e sotto quindi ci vogliono cinque ralle a gru, quindi fanno già 25 ralle. Il terminal di Voltri, come tutti quelli di PSA, ha risposto a questa sfida con investimenti in gru di banchina e macchine di piazzale moderne".
L'amministratore aggiunge, a proposito della ferrovia, che la quota attuale è di circa il 19% dei container inoltrati e ricevuti su treno: "La produttività che produciamo sulla ferrovia è molto buona, ossia circa 110 movimenti l'ora, mentre quando sono arrivato a Voltri se ne facevano 80 l'ora. La produttività sulle gru di banchina che prima era 18/19 e ora siamo a 25/26 movimenti l'ora. Con le gru nuove mi auguro che la produttività possa migliorare ancora arrivando a valori significativi, tipici dei terminal del Nord Europa".
Nicola Capuzzo
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