Nelle scorse settimane i sindacati confederali hanno chiesto con insistenza chiarimenti sul futuro del terminal container San Cataldo del porto di Taranto, gestito dalla compagnia turca Yiport. Già prima, a marzo, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio inviò alla società una lettera di richiamo e l’11 aprile lanciò un ultimatum per un nuovo piano industriale perché quello precedente non è stato rispettato. Il 23 maggio i vertici di Yilport hanno risposto presentando un nuovo piano industriale all’Autorità e illustrandolo il 23 maggio 2022 ai sindacati. Ha parlato Nicolas Sartini, co-Ceo della multinazionale turca, che per prima cosa ha confermato che entro la fine di quest’anno gli addetti aumenteranno dagli attuali 120 a 163, per raggiungere le 256 unità alla fine del 2023.
A questo aumento dell’occupazione dovrebbe corrispondere un incremento del traffico. Sardini ha assicurato che entro la fine del 2022 il San Cataldo Container Terminal muoverà 71.609 teu, a fronte degli 11.841 del 2021. Per il 2023 ha prospettato due scenari: se saranno terminati i dragaggi si potranno raggiungere 143.050 teu, in caso contrario il traffico si fermerà a 90mila teu.
Nella riunione, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno chiesto di aumentare queste cifre e Sardini ha risposto promettendo cinque assunzioni in più quest’anno e dieci il prossimo. Se i dragaggi saranno completati nel 2023 la movimentazione potrà ulteriormente aumentare del 5,5%. Questo piano industriale sarà valutato il 30 maggio dal Comitato di gestione dell’Autorità portuale, che potrebbe cambiare i termini della concessione – valida per altri 49 anni - se non sarà soddisfatta.