L'inserto domenicale del quotidiano Bild afferma che le Autorità statunitensi stanno indagando sul software Bit15, installato in alcuni modelli diesel di Mercedes, perché potrebbe contribuire a superare gli esami sulla compatibilità ambientale delle emissioni. Una situazione che, se confermata, ricorda il dieselgate di Volkswagen scoppiato nel 2015. Il giornale tedesco scrive che questo software disattiverebbe i sistemi che limitano le emissioni dopo 25,7 chilometri dalla partenza del veicolo.
Il giornale cita una seconda funzione del programma, che riconoscerebbe se il test sull'autoveicolo è avvenuto considerando la velocità o l'accelerazione e aggiunge il testo di alcune mail interne al Gruppo Daimler in cui gli ingegneri si chiedono se ciò sia legale.
Per ora non emerge alcuna accusa nei confronti del costruttore tedesco, che sta reagendo all'articolo. Il 20 febbraio, Daimler ha diffuso una nota dove afferma che "i documenti in possesso di questa testata sono stati selezionati e pubblicati con il chiaro obiettivo di danneggiare Daimler ed i suoi 290mila dipendenti. Abbiamo pienamente cooperato con le autorità Usa per più di due anni ed abbiamo dimostrato completa trasparenza. Le Autorità conoscono questi documenti e non è stata mossa alcuna denuncia. Non commenteremo ulteriormente i dettagli dell'indagine in corso, in quanto abbiamo concordato con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti di mantenere la più stretta riservatezza".
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