Qual è la reale salute finanziaria del costruttore statunitense di veicoli industriali Nikola Corporation? La domanda sorge dal documento presentato dalla stessa Nikola alla Securities and Exchange Commission (Sec), ossia l’organismo statunitense che controlla la Borsa. L’atto rientra in un’indagine della Sec su dichiarazioni inesatte fatte in passato dalla società agli investitori su aspetti fondamentali della sua attività.
La Sec afferma che l’ex amministratore delegato di Nikola, Trevor Milton, “ha ingannato gli investitori, tra le altre cose, sui suoi progressi tecnologici, capacità produttive interne, portafoglio prenotazioni e prospettive finanziarie”, con l’obiettivo di gonfiare e mantenere il prezzo delle azioni. Per queste violazioni, la Sec ha emesso una sanzione a Nikola di 125 milioni di dollari e ha creato il Flair Found con 35 milioni di dollari, pagati finora dalla società.
In tale contesto, Nikola ha inviato un lungo rapporto alla Sec sulla sua situazione dove elenca diversi fattori di rischio al 23 febbraio 2023. Il documento spiega che nel 2021 la società ha subito perdite nette per 690,4 milioni di dollari, cifra cresciuta a 784,2 milioni nel 2022, con un deficit complessivo di circa due miliardi di dollari prodotto dal momento della sua fondazione.
Il testo prosegue affermando che “continueremo a subire perdite operative e nette ogni trimestre almeno fino al momento in cui inizieremo a generare un margine significativo dai nostri camion, cosa che potrebbe non accadere”. Inoltre, “in base alla nostra analisi ASC 205-40, abbiamo stabilito che ci sono dubbi sostanziali sul fatto che avremo fondi sufficienti per soddisfare i nostri obblighi nei prossimi dodici mesi a partire dalla data di pubblicazione del presente Rapporto annuale sul Form 10-K”.
Nikola ritiene che la possibilità di “operare come un’azienda in attività” dipende dalla sua “capacità di ottenere i finanziamenti necessari per far fronte ai nostri obblighi e rimborsare le nostre passività derivanti dal normale svolgimento delle operazioni commerciali alla loro scadenza”. Al momento, però, “ non è possibile prevedere con certezza l'esito di tali questioni”.
Quindi “se non saremo in grado di reperire capitali sufficienti quando necessario, la nostra attività, le nostre condizioni finanziarie e i nostri risultati operativi ne risentiranno in modo sostanziale e negativo e dovremo modificare in modo significativo o interrompere le nostre operazioni e le nostre attività commerciali pianificate”.
Ciò non significa che ciò avverrà, anche perché la società dichiara di voler usare “varie strategie per ottenere i finanziamenti necessari per le operazioni future, come ad esempio continuare ad accedere al capitale attraverso l'accordo di distribuzione di azioni con Citi Global Markets, Inc. in qualità di agente di vendita, il secondo accordo di acquisto di azioni ordinarie con Tumim Stone Capital LLC e l'accordo di acquisto di titoli con gli investitori per la vendita di un importo principale aggiuntivo di note convertibili senior non garantite”.
Tuttavia, “la capacità di accedere all'accordo di distribuzione di azioni e al secondo accordo di acquisto di azioni ordinarie dipende dai volumi di negoziazione delle nostre azioni ordinarie e dal loro prezzo di mercato, che non possono essere garantiti, e di conseguenza non possono essere inclusi tra le fonti di liquidità per la nostra analisi ASC 205-40”.
Questo documento è firmato, tra gli altri, dal direttore finanziario della società, Kim Brady, che però poi ha dichiarato alla testata FreightWaves che il testo riflette solo una “terminologia contabile” che riflette le opinioni del suo revisore contabile, la Ernst & Young. Egli afferma che la società è in disaccordo con questa valutazione, sostenendo che Nikola è in una “forma migliore” rispetto al 2021. All’inizio del 2023 la società avrebbe in cassa 323 milioni di dollari, con tre possibilità di vendere azioni, e potrebbe ridurre i costi di 200 milioni rispetto al 2018.
Bisogna però aggiungere che Nikola prevede di spendere nel 2023 circa 580 milioni di dollari. Brady appare comunque ottimista su nuovi finanziamenti, affermando che l’accesso ai capitali non è oggi peggiore rispetto al 2022, anzi nella seconda metà del 2023 potrebbe migliorare. Tutto ciò avviene alla vigilia dell’avvio della produzione del Nikola Tre, il camion pesante elettrico a batteria, che entro la fine dell’anno dovrebbe essere seguito dalla versione a celle a combustibile alimentate con idrogeno.