L'estate porta ancora un calo delle immatricolazioni per i veicoli industriali con massa complessiva oltre le 3,5 tonnellate. Luglio e agosto segnano andamenti molto negativi nel confronto con gli stessi mesi dell'anno passato: rispettivamente -28,9% per il mese di luglio (1.555 unità contro 2.188) e -25% per agosto (970 unità contro 1.294). Lo stesso andamento si rileva per i veicoli pesanti con massa totale a terra uguale o superiore a 16 tonnellate, che calano del 33,2% a luglio 2019 su luglio 2018 (1.135 unità su contro 1.698) e del 24,2% ad agosto 2019 sullo stesso mese del 2018 (735 unità contro 970). Ciò porta a quattro mesi dalla chiusura dell'anno a una flessione generale del 5% per i veicoli con massa totale a terra superiore alle 3,5 tonnellate (16.586 unità verso 17.451), e del 5,2% per quelli uguali o maggiori di 16 tonnellate (13.354 contro 14.092).
"Si tratta di contrazioni del mercato importanti che avevamo previsto dopo gli incrementi registrati a maggio e giugno, imputabili in parte all'impennata della domanda prima dell'entrata in vigore della norma che dal 15 giugno scorso rende obbligatoria l'adozione del cronotachigrafo intelligente sul nuovo immatricolato", spiega Franco Fenoglio a nome dell'Unrae. "Questi dati riprendono e confermano l'andamento negativo registrato fin dagli ultimi mesi dello scorso anno, dimostrando la reale sofferenza del mercato di fronte alla mancanza di piani strutturali di sviluppo, mirati a un rinnovo significativo del parco circolante in termini concreti di sostenibilità e sicurezza. I cospicui investimenti sostenuti dall'industria del settore automotive per portare i veicoli industriali a standard ecologici e di sicurezza avanzati diventano improduttivi se, a fronte delle grandi affermazioni di principio circa la necessità di politiche che privilegino la sostenibilità complessiva del sistema produttivo e dei servizi, nessuna concreta azione viene poi programmata per rinnovare coerentemente e realisticamente il parco circolante, tenendo conto che qualsiasi cambio modale non può prescindere dall'impiego dei veicoli stradali in un sistema intermodale intelligente, elastico, efficace e complessivamente sostenibile".
A Ciò si aggiunge la carenza di figure professionali che Unrae stima in ventimila autisti e cinquemila meccanici. "Mentre salutiamo il ministro dei Trasporti De Micheli e le rivolgiamo i nostri migliori auguri di buon lavoro, vogliamo sottolineare che nei punti programmatici del nuovo Governo si parla genericamente di transizione ecologica efficace e di politiche per la mobilità sostenibile", aggiunge Fenoglio. "Questo, insieme con la totale assenza di riferimenti alla necessità di uno sviluppo razionale del sistema dei trasporti, ci fa temere che - ancora una volta - possa essere proprio il sistema dei trasporti a dover pagare un contributo ingiustificato ad una politica eco-sostenibile insufficiente nei risultati perché incerta nelle premesse". Per affrontare tali questioni, l'associazione dei costruttori esteri chiede un incontro con il Governo e il Parlamento.
Massimiliano Barberis
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