La pandemia di Covid-19 sta causando una forte riduzione dei fatturati nell’industria dei veicoli industriali e già stanno apparendo le prime conseguenze. Il primo giugno 2020 il presidente e Ceo di Scania, Henrik Henrik Henriksson ha dichiarato che il calo delle domanda durerà e quindi la società sta programmando una riduzione della forza lavoro globale fino a cinquemila unità e una ristrutturazione delle attività industriali e commerciali.
Un migliaio di posti di lavoro in esubero potrà riguardare gli addetti agli uffici della sede svedese di Södertälje.
"Per i dipendenti della produzione abbiamo già gli strumenti per affrontare le variazioni a breve termine della domanda, come la nostra banca del tempo e l'occupazione temporanea, nonché un modo di lavorare che genera continuamente guadagni di efficienza”, ha precisato Michael Lyngsie, rappresentante dei dipendenti nel Consiglio di amministrazione.
Un’altra rappresentante dei dipendenti nel Cda, Lisa Lorentzon, ha aggiunto che "come sempre in Scania, cercheremo di ridurre al minimo gli effetti per i nostri dipendenti, anche in questi tempi difficili. Tra i sindacati dei colletti bianchi, sosteniamo pienamente il continuo disimpegno dei consulenti esterni. Ciò richiede il trasferimento delle competenze e delle capacità necessarie al personale permanente di Scania per garantire la sopravvivenza a lungo termine dell'azienda".