Il 2023 è stato un anno negativo per il mercato italiano dei rimorchi e semirimorchi con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate. Secondo le rilevazioni dell’Unrae, le immatricolazioni italiane da gennaio a dicembre sono state 15.561, con un calo percentuale rispetto all’anno precedente del 7,3%. Su dodici mesi, ben otto hanno visto una riduzione rispetto allo stesso periodo del 2022, con un picco del -34% registrato a dicembre (869 unità immatricolate, contro 1.316).
“Pur accogliendo con favore il recente provvedimento per il riconoscimento di incentivi al rinnovo del parco veicolare del trasporto merci è necessario evidenziare come tali fondi siano a nostro avviso largamente insufficienti a coprire le richieste di contributo da parte delle imprese di autotrasporto”, afferma Michele Mastagni, coordinatore del Gruppo Rimorchi e Semirimorchi dell’Unrae. “In particolare le richieste destinate all’acquisto di rimorchi e semirimorchi, che abitualmente esauriscono il plafond dedicato in pochissimi istanti dall’apertura delle prenotazioni in occasione dei cosiddetti click-day”.
L’associazione chiede al Governo d’istituire un fondo pluriennale per incentivi destinati all’ammodermanento del parco. Inoltre, aggiunge Mastagni “ribadiamo l’auspicio che in sede dell’ormai avviato esame parlamentare sul Disegno di Legge delega di riforma del Codice della Strada, possa essere accolta la nostra proposta di adeguamento dell’articolo 61, in modo da consentire finalmente anche nel nostro Paese la circolazione di veicoli con lunghezza fino a 18,75 metri, attuando una norma che da quasi tre anni aspetta la sua piena applicazione”.