Il mercato dei veicoli rimorchiati con massa totale a terra superiore alle 3,5 tonnellate continua a mostrare segni di contrazione in Italia. Secondo il Centro Studi e Statistiche dell’Unrae, sulla base dei dati del ministero dei Trasporti, ad aprile 2024 c'è stata una diminuzione delle immatricolazioni dell'1,3% rispetto allo stesso mese del 2023, con 1.122 unità immatricolate contro le 1.136 dell’anno precedente. Questa flessione prosegue una tendenza negativa che ha caratterizzato i primi quattro mesi del 2024, con un calo complessivo del 19,7% nelle immatricolazioni, scese a 4.417 unità rispetto alle 5.500 dello stesso periodo del 2023.
La riduzione delle immatricolazioni evidenzia una crisi che rischia di durare nel tempo. Michele Mastagni, coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di Unrae, spiega che: “i primi quattro mesi dell’anno evidenziano purtroppo una tendenza molto negativa per il nostro settore e prevediamo che la situazione non migliorerà in tempi rapidi. Dopo un 2023 già in calo del 7,4%, è ormai facile attendersi anche un 2024 in diminuzione nei volumi di immatricolazione”.
L'Unrae ribadisce l'urgenza di un piano straordinario di rinnovo del parco veicolare italiano, ormai vetusto. Mastagni aggiunge: “Va fatto anche attraverso misure disincentivanti, affinché i mezzi più obsoleti possano essere sostituiti con rimorchi e semirimorchi di ultima generazione”. Egli precisa che l'età media dei rimorchi circolanti, attualmente di 17 anni, rappresenta un rischio significativo per la sicurezza stradale: “Le Case costruttrici di veicoli trainati da anni investono significativamente per migliorare la sicurezza dei nuovi prodotti, spesso raggiungendo standard di sicurezza superiori a quelli richiesti dalle normative europee. Tuttavia, se i rimorchi circolanti continueranno ad avere un’età media così alta, i pericoli sulle strade italiane aumenteranno notevolmente”.
Secondo l’Unrae, un impulso alla ripresa del mercato potrebbe arrivare anche dall’adozione di tecnologie innovative come i veicoli allungati di tipo Eurotrailer. Questi mezzi consentono agli autotrasportatori di effettuare meno viaggi a parità di merce trasportata: “Questa tipologia di veicoli non presenta problemi per la rete viaria, non richiede alcun adeguamento di tipo infrastrutturale e può essere caricata sui vagoni ferroviari, risultando compatibile con il trasporto intermodale”, conclude Mastagni.