Il 2 marzo 2020, le associazioni dei costruttori di veicoli industriali Anfia e Unrae e quella dei commercianti Federauto hanno diffuso una nota in cui mostrano una profonda preoccupazione delle conseguenze della Covid-19 per il comparto dei veicoli industriali, che già mostra da qualche mese segnali di crisi. Le tre sigle chiedono alla ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, l’attivazione urgente di un Tavolo di confronto per fissare provvedimenti a sostengo del settore. In particolare le associazioni chiedono “l’emanazione al più presto dei Decreti attuativi per l’utilizzo delle risorse già stanziate per il finanziamento degli investimenti nell’autotrasporto, la previsione di deroghe autorizzative per la logistica industriale nella zona rossa, la dilazione dei termini per il perfezionamento delle domande di ricorso al superammortamento, la proroga dei termini di scadenza dei corsi di formazione per i giovani conducenti”.
In una nota, le tre associazioni scrivono che “di fronte all'emergenza sanitaria mondiale che stiamo vivendo, vengono messe a nudo tutte le distrazioni e le mancanze di indirizzo politico delle quali è stato vittima il settore dell’autotrasporto italiano nel suo complesso: il traffico delle merci da e per il nostro Paese viene reso difficile, se non bloccato, dalla troppa dipendenza da vettori e conducenti stranieri, che – in questo frangente – sono addirittura arrivati a rifiutarsi di lavorare in Italia. Gli approvvigionamenti quotidiani scarseggiano o vengono a mancare, le imprese industriali del settore automotive stanno rischiando un sostanziale blocco produttivo: la situazione sta mettendo in ginocchio l’intero sistema economico italiano”.