Il mercato italiano dei veicoli industriali gira la boa dell'anno con un lieve incremento rispetto allo stesso periodo del 2018: a giugno si registrano 3270 immatricolazioni di veicoli merci sopra le 3,5 tonnellate, contro le 2424 dello stesso mese dello scorso anno, portano il totale del primo semestre a 14.085 unità, con un incremento annuale dello 0,8%. L'andamento positivo si conferma anche nel segmento più pesante, ossia quello dei veicoli con massa complessiva uguale o superiore a 16 tonnellate, che a giugno hanno visto 2700 immatricolazioni, a fronte delle 1892 dello stesso periodo del 2018, portando il totale semestrale a 11.514 immatricolazioni (+0,8%).
"A giugno era prevedibile un'inversione di tendenza rispetto all'andamento negativo in atto dagli ultimi mesi del 2018. Lo abbiamo detto nella convinzione che alcune scadenze normative, quale l'entrata in vigore - dal 15 giugno - dell'obbligo del cronotachigrafo intelligente sul nuovo immatricolato, avrebbe condotto a un anticipo di ordini", spiega Franco Fenoglio, presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae. "Ma non ci aspettavamo un dato così importante, che la dice lunga su come il mercato sia in realtà guidato più da eventi contingenti che non da piani strutturali di sviluppo, mirati a un rinnovo costante del parco in termini concreti di sostenibilità e sicurezza".
In pratica, si continua a considerare anomala questa situazione e a credere che il risultato consolidato annuale per il 2019 sarà comunque negativo, realisticamente intorno al -5% rispetto al 2018. "Non ci sono del resto elementi per essere ottimisti", prosegue Fenoglio. "Basti pensare che, a causa di ritardi e ripensamenti vari, ancora non si vede alcun atto normativo che renda disponibili le risorse per il finanziamento degli investimenti relativi all'annualità 2019, mentre il periodo per la presentazione delle domande a valere sui fondi 2018 è terminato lo scorso 15 aprile. Una soluzione di continuità che certo non incoraggia i trasportatori che hanno intenzione d'investire in nuovi veicoli".
Massimiliano Barberis
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