Il risanamento dei conti (procedura ex articolo 67 della legge fallimentare) riguardava un debito di circa 32 milioni di euro e la ristrutturazione si fonda su un piano che prevede un aumento di capitale, un accordo interbancario e una serie di accordi bilaterali. Fra gli istituti di credito coinvolti ci sono Bnl, Unicredit, Banca d'Alba, Intesa Sanpaolo e Mediocredito Italiano.
Il bilancio 2015 della società si era chiuso con ricavi in significativa crescita a 56 milioni di euro, dai 39 milioni del 2014, e con un risultato netto negativo per 1,3 milioni (il rosso del 2014 era stato di 4,7 milioni). Finora lo zoccolo duro del bacino di clienti di Rolfo sono stati l'Italia (che a fine 2015 pesava per poco meno di 15 milioni sul totale dei ricavi) e il resto d'Europa (36,7 milioni) ma in futuro le ambizioni sono quelle di allargare il proprio mercato di riferimento.
Il presidente della società, Dario Rolfo, ha spiegato che "il 2016 è andato molto bene e lo dimostra l'incremento del fatturato che raggiungerà i 75 milioni di euro facendo segnare dunque un progresso del 30%. Un risultato reso possibile da un mercato, quello europeo dell'automotive, che è ripartito innescando nuovi piani d'investimento da parte degli operatori attivi nella logistica terrestre".
Segnali incoraggianti arrivano da diversi mercati del mondo, non solo dal Vecchio Continente, e infatti Rolfo ha deciso di ampliare il proprio raggio d'azione: "Abbiamo in previsione – ha detto il presidente - di allargare la nostra area geografica di business sviluppando nuovi mercati fuori Europa, in particolare guardiamo con interesse a Cina e Brasile perché in questi paesi intravediamo interessanti potenzialità di crescita".
Nicola Capuzzo
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