La vicenda del cartello sui prezzi dei veicoli industriali che cinque marchi hanno attuato tra il 1997 e il 2011 non si è conclusa con la multa record di 2,9 miliardi di euro annunciata dalla Commissione Europea la scorsa settimana. Dal verdetto è stata stralciata la posizione di Scania, che resta sotto indagine perché coinvolta dalle altre Case. Il marchio svedese respinge le accuse di cartello e, con gli altri costruttori, di avere ritardato l'introduzione delle tecnologie per il rispetto ambientale. Quindi non collaborerà, come hanno fatto i concorrenti, ma "eserciterà il diritto alla difesa". Per precauzione, annuncia un accantonamento consistente, pari a circa circa 400 milioni di euro, per affrontare un'eventuale condanna.
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