Se le immatricolazioni dei veicoli industriali motorizzati a ottobre 2023 sono tornate in positivo (con una crescita del due percento rispetto allo steso mese dell’anno precedente), quelle dei veicoli rimorchiati (con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate) restano in rosso. Le rilevazioni di Unrae mostrano infatti che nel decimo mese la Motorizzazione ha immatricolato 1.261 unità, contro le 1.294 di ottobre 2022, pari a un calo percentuale del 2,5%. Questo è il settimo mese consecutivo di flessione, che porta il risultato dei primi dieci mesi al -6,7%, con 13.239 unità. E le prospettive per la fine dell’anno non sono migliori, anzi l'associazione dei costruttori esteri prevede una chiusura in rosso.
Michele Mastagni, coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di Unrae, spiega che “le sfide affrontate dal settore del trasporto merci, principalmente legate all’elevato costo dei finanziamenti alle imprese, si riflettono inevitabilmente sul mercato di veicoli trainati, che si trova attualmente a fronteggiare un calo della domanda a causa del ritardo negli investimenti per il rinnovo delle flotte dell’autotrasporto”.
Per affrontare questa fase critica, Unrae ritiene necessario “sostenere il comparto in maniera concreta e duratura, evitando politiche di incentivi a intermittenza, che danneggiano il mercato e scoraggiano un processo di costante svecchiamento del parco veicolare da parte delle aziende del settore”. In concreto, Mastagni chiede al Governo che durante la discussione della Legge di Bilancio si valuti la “istituzione di un Fondo pluriennale dedicato all'acquisto di veicoli trainati efficienti di ultima generazione”.
Unrae ha una richiesta anche sulla discussione del Decreto Sicurezza: “sollecitiamo un’urgente revisione del Codice della Strada che consenta la circolazione di veicoli con lunghezza massima di 18,75 metri e permetta la conseguente riduzione del numero di viaggi necessari per il trasporto merci in Italia, a vantaggio della circolazione e dell’ambiente”.