Il 16 giugno 2016, Volkswagen ha diffuso una nota che annuncia il programma TOGETHER 2015, descritto come "il maggiore processo di cambiamento nella storia dell'azienda" e che prevede la "trasformazione del core business". Al centro della strategia c'è una netta sterzata verso la sostenibilità ambientale, che comprende la produzione di trenta nuovi modelli elettrici entro il 2025. L'azienda investirà anche in guida autonoma, batterie elettriche e digitali.
Il comunicato parla anche dei veicoli industriali: "Per quanto riguarda il proprio business dei veicoli commerciali, che attualmente comprende Scania, MAN e Volkswagen Veicoli Commerciali, il Gruppo riafferma il proprio obiettivo strategico di creare un leader globale. Il piano per Volkswagen Truck & Bus, in qualità di provider multibrand a tutto tondo, è diventare l'azienda più redditizia del settore, con una presenza significativa in tutte le regioni chiave a livello mondiale. Questi obiettivi vanno raggiunti in primo luogo attraverso una più stretta collaborazione tra le marche del settore veicoli commerciali, migliorando la performance generale della Divisione Truck & Bus così come ampliando la propria presenza globale".
Ma cosa c'è concretamente dietro a queste dichiarazioni di principio? Volkswagen non precisa, ma nello stesso tempo l'agenzia statunitense Bloomberg rilancia alcune indiscrezioni colte da "fonti ben informate". Secondo l'agenzia, la Casa avrebbe preparato un piano da dieci miliardi di dollari da sottoporre all'Epa, ossia l'Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti, per chiudere la vertenza oltreoceano.
Il piano prevede di modificare le vetture in circolazione o di riacquistarle dai proprietari. Questo programma interesserebbe circa mezzo milione di autoveicoli con targa degli Stati Usa, ma deve però essere ancora approvato dall'Epa e dalla California Air Resources Board. Per farlo, Volkswagen stanzierebbe 6,5 miliardi di dollari, cui se ne aggiungerebbero altri 3,5 miliardi da versare alle Autorità federali e californiane. Finora, il Gruppo tedesco ha accantonato 16 miliardi e mezzo di euro per affrontare il dieselgate a livello globale.
Questa batosta, prosegue Bloomberg in un altro articolo, starebbe spingendo Volkswagen a rivedere completamente la strategia finora attuata, che comprende anche acquisizioni di altri marchi di autovetture e la nascita di un polo di veicoli industriali che comprende Man Trucks e Scania. Secondo l'agenzia, il Gruppo tedesco potrebbe cedere alcuni dei suoi dodici marchi, per concentrarsi sulle autovetture investire pesantemente nella mobilità elettrica.
Questa strategia potrebbe comportare anche l'uscita dai veicoli pesanti con la vendita di Man Trucks e Scania, che avverrebbe in una fase favorevole di mercato e quindi potrebbe portare importanti risorse alle casse aziendali. Nell'ambito dei veicoli industriali, la stessa Bloomberg ha riferito il 26 maggio che VW intende accellerare l'integrazione tra Man Trucks e Scania, che consentirebbe di ridurre i costi per almeno un miliardo di euro. I due marchi stanno già sviluppando un cambio comune e stanno cominicnado ad accorpare la logistica, i sistemi informatici e i piccoli componenti dei camion. Due notizie che non sono necessariamente in contrasto, perché la ristrutturazione potrebbe essere la premessa di una cessione totale o parziale.
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