L'ordinanza della Cassazione nasce da una sentenza della Corte d'Appello di Lecce che stabiliva un risarcimento per due autisti dalla Società Trasporti Pubblici di Terra d'Otranto per il tempo di riposo settimanale non goduto. Il caso riguarda il trasporto di passeggeri, ma le conclusioni potrebbero interessare anche quello delle merci. Dopo la condanna in Appello, i legali della società di trasporto hanno portato la questione in Cassazione.
Nell'ordinanza, i magistrati della Cassazione precisano per prima cosa che la documentazione prodotta dai lavoratori era esaustiva per provare i mancati riposi prescritti dal regolamento sui tempi di guida e non era contrastata da quella della società. Inoltre, è anche corretta la liquidazione del danno psicofisico valutata dal Tribunale "sulla gravosità della prosecuzione dell'attività lavorativa oltre il limite del Regolamento CEE".
Sul tema del danno psicofisico, i giudici convalidano la sentenza d'Appello perché la liquidazione liquidativa è "fondata sulla circostanza della provata mancata fruizione dei riposi e, quindi, dal fatto che dalla prosecuzione dell'attività lavorativa oltre il limite imposto dal Regolamento CEE derivava la maggiore gravosità della prestazione lavorativa fonte di danno psicofisico per i ricorrenti".
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