Già nella mattina del 24 ottobre 2017, a poche ore dall'approvazione da parte dei ministri del Lavoro della UE della riforma sul distacco internazionale, la ministra francese dei Trasporti Elisabeth Borne ha voluto precisare che per ora nulla cambia sull'applicazione del salario minimo per gli autisti stranieri e sul contrasto al dumping sociale. Lo ha fatto in un'intervista rilasciata di prima mattina all'emittente France Inter, difendendo l'accordo firmato in Lussemburgo.
Secondo Borne, l'accordo contribuisce a difendere i diritti dei lavoratori francesi, anche se ha precisato che la Francia si è opposta a escludere dalla riforma l'autotrasporto (come è accaduto). "La discussione proseguirà nelle prossime riunioni dei ministri dei Trasporti per definire le condizioni specifiche di applicazione della riforma all'autotrasporto, ma confermo che il trasporto stradale sarà compreso nella nuova Direttiva sul distacco internazionale e che continueremo ad applicare la Legge francese".
Ma l'associazione francese delle piccole e medie imprese di autotrasporto Otre non è così ottimista e già da stamane sta attaccando l'intesa del Lussemburgo, definendola "scandalosa". L'associazione "denuncia con forza questo mezzo accordo". Secondo l'Otre, "l'autotrasporto francese e i suoi lavoratori sono sacrificati agli interessi del Paesi dell'Europa centrale, Polonia in testa, e della Spagna". L'associazione prosegue affermando che "la posizione francese si trova così indebolita nel pieno della trattativa sul Pacchetto Mobilità". Al termine della nota, l'Otre chiede la conferma delle norme francesi, che come abbiamo visto è stata data dalla ministra dei Trasporti.
Le altri associazioni degli autotrasportatori francesi, la Fntr e la Tlf, hanno una posizione più moderata: "Aspettando eventuali disposizioni specifiche è imperativo che il Governo francese verifichi che gli autisti stranieri siano pagati come quelli francesi quando svolgono un trasporto internazionale o attività di cabotaggio in Francia", dichiarano in modo congiunto Jean-Christophe Pic, presidente di FNTR, e Yves Fargues, presidente di TLF.
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