L'articolo 30 dell'accordo sul contratto nazionale firmato il 3 dicembre 2017 ribadisce la responsabilità dell'autista del veicolo che gli viene affidato e del suo carico, compresi i documenti di bordo. Ciò significa che egli risponde di eventuali smarrimenti o danni, esclusi i casi fortuiti o di forza maggiore. Il testo precisa che "l'autista è tenuto a custodire con diligenza le tessere e altri strumenti di pagamento che riceve in consegna dal datore di lavoro, rispondendo dell'eventuale smarrimento e/o dei danni diretti e indiretti che dovessero derivare dalla negligente custodia e/o dall'uso improprio".
Nel caso di danni, il datore di lavoro deve provare sia la gravità della responsabilità addebitata al lavoratore, sia l'ammontare dei danni che gli vuole imputare. Riguardo alle assicurazioni kasko, il datore di lavoro deve comunicare ai lavoratori le loro condizioni. Il testo prevede anche che si possano concordare eventuali forme assicurative cui i lavoratori contribuiscono, nell'ambito dei contratti di secondo livello.
Riguardo le contravvenzioni, l'accordo afferma che il lavoratore è responsabile di quelle ricevute per negligenza. Se il dipendente e l'azienda sono d'accordo a presentare ricorso, le spese legali sono a carico dell'impresa. Il testo aggiunge che prima del periodo di riposo l'autista deve attivare gli strumenti e le misure per prevenire danni o furti al veicolo e alle merci.
Prima di chiedere il risarcimento dei danni al lavoratore, l'azienda deve adottare nei suoi confronti almeno un richiamo scritto. Se l'importo del danno è fino a 3500 euro, esso viene completamente addebitato al lavoratore, se è superiore l'importo addebitato al lavoratore è del 75%, con un massimo di 20mila euro. Se l'azienda è assicurata con una franchigia, al lavoratore è addebitata la sola franchigia. Il danno viene rimborsato ratealmente tramite prelievi mensili sullo stipendio, con un massimo di un quinto della retribuzione. Se il danno è inferiore a mille euro e viene immediatamente notificato al lavoratore, si può evitare la procedura disciplinare se il lavoratore firma entro dieci giorni una dichiarazione di responsabilità e in questo caso dovrà rimborsare il 75% dell'importo.
Nel caso di sospensione o ritiro della patente o della CQC, nelle aziende che occupano più di sei dipendenti l'impresa potrà adibire l'autista ad altre mansioni, corrispondendogli la retribuzione del livello cui viene adibito.
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