Per la prima volta dall’aprile 2020, Scania ferma le catene di assemblaggio dei suoi veicoli industriali nelle fabbriche svedesi, francesi e olandesi. Se lo scorso anno la sospensione della produzione durò un mese a causa della pandemia, ora è provocata dalla carenza globale dei semiconduttori, un problema che colpisce l’intera industria automobilistica e che in passato ha costretto anche altri marchi del camion a rallentare o fermare le linee.
Il fermo degli stabilimenti europei durerà una settimana, mentre quella successiva toccherà quelli dell’America Latina. Lo ha annunciato all’agenzia Afp la portavoce della società, Karin Hallstan, spiegando che "il periodo è difficile, e troppi elementi puntano nella direzione sbagliata, per questo abbiamo deciso di abbassare il tasso di produzione per qualche giorno".
Scania sta ristrutturando la produzione di veicoli industriali in vista dell’aumento della domanda di camion elettrici. Il programma prevede che gli impianti svedesi produrranno i veicoli a trazione elettrica, mentre quelli con motore diesel saranno assemblati nello stabilimento francese di Angers, che oggi produce settata unità al giorno e che dovrebbe salire a cento.