323 europarlamentari hanno votato contro il veto, approvando di fatto l'aumento dei limiti delle emissioni, mentre 317 a favore, con 61 astensioni. Così, il dieselgate di Volkswagen è entrato nell'aula del Parlamento Europeo con un provvedimento che favorisce i costruttori di autoveicoli. In questo modo si previene la possibilità che numerosi modelli di autoveicoli possano diventare improvvisamente fuorilegge quando l'Unione Europea adotterà i nuovi sistemi di misura, denominati Portable Emission Measurement Systems, che valuteranno le emissioni in reali situazioni operative, piuttosto che al banco.
Me nello stesso tempo, la votazione dell'Europarlamento svela la finzione finora attuata sull'inquinamento degli autoveicoli, soprattutto quelli con motore diesel, ammettendo non solo che le verifiche al banco sono inattendibili per quanto riguarda l'inquinamento reale, ma anche che lo sforamento dei valori di Nox non è limitato ad alcuni modelli del costruttore tedesco. Da questo punto di vista, la soluzione dell'Europarlamento è molto "italiana".
E il caso vuole che il presidente della Commissione Ambiente dell'Europarlamento sia proprio un italiano, Giovanni La Via. "Un'intensa trattativa è avvenuta con la Commissione Europea e con i rappresentanti dei Governi nazionali", ha spiegato La Via. "Abbiamo un chiaro impegno della Commissione Europea per una clausola di revisione con un preciso termine temporale, con lo scopo di ridurre i valori massimi delle emissioni a livelli che sono stati concordati dai co-legislatori. Una proposta per una riforma a lungo termine è in discussione, come richiesto dal Parlamento".
Dopo questo voto, la Commissione Europea procederà nell'attuazione del secondo pacchetto RDE, che è già stato approvato il 28 ottobre 2015 dal Comitato tecnico per gli autoveicoli (TCMV), che raccoglie esperti di varie nazioni, per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri. Esso prevede due passi: nel primo, i costruttori dovranno contenere le differenze di emissioni di Nox entro un fattore 2,1 (ossia il 110%) per i nuovi modelli entro settembre 2017 (entro settembre 2019 per i nuovi veicoli immatricolati); nel secondo, la differenza calerà a un fattore 1,5 (50%) entro gennaio 2020 (gennaio 2021 per le nuove immatricolazioni). I valori di particolato non cambieranno.
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!