"Era dal 2010 che non partecipavamo a questa manifestazione", esordisce Mauro Della Casa a capo del mercato Italia del Gruppo bergamasco. "Ma da alcuni anni fra acquisizioni di altre società (specializzate nelle gru da legname, ndr) e nuovi modelli per entrare in altri mercati di nicchia stiamo allargando molto la nostra offerta e i nostri listini, per offrire nuove soluzioni tecniche per diverse attività. Geofluid è anche un'ottima occasione per allargare il bacino di contatti fra fornitore di accessori e produttori di grandi attrezzature per drilling".
È il caso delle gru presentate in fiera a Piacenza in collaborazione con il concessionario Fassi Emilia: una F95AF.022 e su cingoli una JF40: "Sono gru progettate per essere montate su attrezzature da perforazione che montano il sistema a doppia canna", spiega Della Casa. La doppia cremagliera contrapposta aumenta il tiro, la coppia di rotazione, senza mandare fuori giri la pressione. L'F95 così preparata è la gru per lavorare fuori asse su terreni scoscesi. In pratica, può lavorare 'fuori' anche di 10 gradi e può quindi spostare in rotazione il carico senza diminuire la portata e la velocità. L'F95 ha uno sbraccio di 8,10 metri e un angolo di rotazione di 390°, con un peso di 1.045 chilogrammi. Il modello su cingoli ha una portata massima di 2.500 chili, uno sbraccio di quasi 6 metri e la rotazione a 330° in tutto con una tara di 1.500 chili.
L'edizione 2018 di Geofluid segna i quarant'anni di questa manifestazione dedicata alle aziende, e non sono poche quelle italiane e proprio legate al bacino del Po, che trattano perforazioni, estrazioni, geotermia e costruzioni di dighe e opere idrauliche. Suddivisa nei settore Geotech, Geotunnel, Geocontrol e Geofluid Green, questa manifestazione ha accolto su 24mila metri quadrati quasi 400 espositori, di cui circa 250 italiani e oltre 10mila visitatori.
Massimiliano Barberis
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