Dopo avere presentato online la nuova generazione di motori diesel da 13 litri, per cui ha investito due miliardi di euro, Scania la ha fatta provare alla stampa a novembre 2021 in un breve percorso stradale in Svezia. E in quella occasione abbiamo visto un’innovazione che potrà essere una dotazione a richiesta della gamma Super: le telecamere che sostituiscono gli specchi retrovisori, denominate Scania Mirror View Camera. Rispetto alle altre soluzioni di altri costruttori, Scania ha portato un’interessante innovazione: le telecamere (due per lato) non sono in cima alla cabina, ma sulla portiera, appena sotto la linea del finestrino laterale. Una soluzione che dovrebbe migliorare la visibilità intorno ai montanti anteriori, fornendo un vantaggio durante le manovre in incroci stretti o in aree urbane trafficate. Inoltre ciò permette all’autista di valutare l’ingombro delle telecamere stesse.
Le immagini sono trasmesse a due schermi verticali da 12,3 pollici ad alta risoluzione posti sul montante del parabrezza, facilmente visibili dal conducente. Il retrovisore digitale offre diversi vantaggi rispetto agli specchi: permette di vedere sempre la fine del veicolo, aumenta la visuale introno ai montanti perché spariscono i supporti degli specchi, si riducono i punti ciechi, migliora la visione al crepuscolo o di notte riducendo anche l’abbagliamento da parte di altri veicoli. I bordi della telecamera, che possono essere verniciati per adattarsi al colore della cabina, sono stati progettati per ridurre al minimo la resistenza dell'aria. Le telecamere si piegano in caso di contatto con un ostacolo esterno e hanno una grondaia per evitare che la pioggia disturbi la visione del conducente, mentre le lenti sono riscaldate per evitare nebbia, neve o ghiaccio.
Un’altra interessante innovazione vista in Svezia è il serbatoio a goccia, disponibile in diverse dimensioni con capacità da 165 a 700 litri. Il disegno a forma di D ne migliora la resistenza e permette il fissaggio al telaio con staffe. Scania ha inoltre sviluppato una soluzione per garantire la distribuzione del carburante tra i serbatoi dei camion grazie a un raccordo a T provvisto di alimentazione separata e costante (ma limitata) all'unità di ottimizzazione del carburante, in modo da ottenere un “effetto venturi”, che assicura che nessuna sacca d'aria blocchi l'alimentazione al serbatoio.
La pompa del carburante a bassa pressione, il filtro principale del carburante e il separatore d'acqua non sono più accanto al motore, bensì riuniti in un'unità di ottimizzazione del carburante separata e fissata alla parete laterale del serbatoio principale, così da risolvere l’annoso problema di utilizzare tutto il carburante nel serbatoio. I sistemi di iniezione nei motori diesel non dovrebbero essere in grado di aspirare aria, come può accadere quando si hanno serbatoi di carburante lunghi e si guida in salita o in discesa, con il carburante rimasto a un'estremità del serbatoio del carburante. La nuova unità di ottimizzazione del carburante funziona come un serbatoio di recupero che allevia il problema trattenendo, come un polmone, abbastanza carburante per alimentare il sistema ad alta pressione del motore. Così si è in grado di aumentare la quantità di carburante utilizzabile nei serbatoi, poiché non si ha più bisogno di mantenere un livello di riserva per evitare vuoti d'aria.
I serbatoi si agganciano al nuovo telaio modulare Mach, caratterizzato da una nuova serie di sistemi per la foratura dei telai, con fori dedicati per il montaggio degli elementi sia all'interno che all'esterno del telaio. È un telaio con un'architettura più modulare e a sezioni, che aumenta il numero teorico di possibilità di configurazioni e applicazioni. Non si è più legati a ferree disposizioni: ora si può attrezzare il telaio partendo dall'asse posteriore, per esempio installando in coda il serbatoio del carburante, così da migliorare il carico utile attraverso una differente distribuzione del peso, pur lasciando spazio per altri accessori più vicino alla cabina.
Massimiliano Barberis